Ue penalizza l’Italia: nessuna Agenzia - QdS

Ue penalizza l’Italia: nessuna Agenzia

Carlo Alberto Tregua

Ue penalizza l’Italia: nessuna Agenzia

martedì 05 Marzo 2024

Governanti senza “quid”

Recentemente l’Unione europea ha deciso di assegnare l’Autorità Antiriciclaggio a Francoforte. Si dirà subito che questa “sconfitta” è responsabilità del Governo Meloni, che non è stato capace di portare tale istituzione in Italia.

Altra “sconfitta” per il nostro Paese è avere perso la gara per ottenere l’Expo 2030, nelle cui votazioni il nostro Paese è arrivato terzo su tre. Anche di quanto precede qualcuno vorrebbe addebitare la responsabilità all’attuale Governo.

Andiamo ancora indietro. Nel 2020 l’Italia ha perso l’ubicazione dell’Agenzia per la ricerca biomedica, ma in quel periodo vi era il Governo presieduto dal pentastellato Giuseppe Conte.

Andiamo ancora indietro al 2017, quando il nostro Paese ha ricevuto un’ulteriore “sconfitta” avendo perso l’ubicazione dell’Agenzia del farmaco. Allora vi era il Governo presieduto da Paolo Gentiloni.
Come vedete, l’elencazione delle “sconfitte” è lunga e le responsabilità sono da attribuire a Governi di tanti colori.

Quanto precede ci fa capire come al di là delle vuote parole di questo o di quello, il nostro Paese, che è il terzo per Pil sui Ventisette, non gode della stima dei potenti. Per cui, quando si tratta di ottenere l’assegnazione di Agenzie europee, perde quasi sempre – salvo qualche eccezione – il che è deplorevole.

Perché questa sorta di debolezza nell’ambito dell’Unione europea? Forse perché i nostri governanti, di tutte le parti politiche – conservatori, centristi e progressisti – non hanno il carisma necessario dei veri statisti e statiste, per cui non riescono a ottenere quello che l’Italia dovrebbe avere.

Se il nostro Paese è terzo per l’economia, probabilmente è il primo per la storia millenaria che possiede e per i più importanti tesori archeologici, paesaggistici, architettonici e altri degli ultimi duemila anni.

Dobbiamo ricordare che l’Impero Romano si espanse in tutta l’Europa, fino a conquistare una parte importante della Francia e persino arrivare nella parte meridionale della Gran Bretagna, ove ancora vi sono resti importanti della sua civiltà, come i bagni romani in una cittadina vicino Cardiff, nel Galles, che si chiama appunto Bath.

L’impero Romano possedeva armi vincenti che erano il controllo dei territori, la costruzione delle reti stradali (ancora oggi vi sono ponti romani che resistono all’usura dei secoli), regole amministrative delle comunità e la democrazia esercitata dal Senato, figlia della democrazia greca.
Ricordiamo che Parigi fino a circa il 360 d. C. era una piccola realtà che si chiamava Lutetia, mentre oggi è diventata la città che rappresenta il più importante brand del mondo e che attrae oltre cento milioni di visitatori/trici l’anno.

Nonostante tutte le caratteristiche prima elencate, il nostro Paese non ha carisma o, come diceva qualcuno, gli manca il “quid” perché ai nostri governanti manca il “quid”, cioè quell’elemento importante che attrae rispetto e stima, come l’avevano i nostri grandi statisti del dopoguerra, quelli che ricostruirono l’Italia.

Ricordiamo il celebre discorso di Alcide De Gasperi alle Nazioni unite quando disse: “L’Italia avrebbe subìto delle sanzioni per il suo passato fascista, ma, messa una pietra tombale sul passato, tutti si ritroverebbero eguali nello spirito della nuova collaborazione internazionale”.

Perché non abbiamo statisti/e che hanno carisma ovvero il “quid” cui prima si accennava? Perché la selezione che fa il Popolo fra i/le candidati/e non è una scelta al massimo livello, salvo non molte luminose eccezioni.

Il nostro Parlamento è popolato da persone che hanno poche competenze, che magari prima di essere elette erano disoccupate, non avevano esperienze lavorative, professionali o imprenditoriali.
Insomma, non i/le migliori cittadini/e, che si guardano bene dall’essere eletti/e perché non vengono interpellati/e e, in secondo luogo, hanno tutto da perdere e poco da guadagnare.

Insomma, è il Popolo che sceglie questi soggetti e anche se non fa le scelte migliori, in Democrazia vale la sua volontà e quindi si trova i governanti che si è meritato. Niente di più e niente di meno.

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