Unci Sicilia-Cat: “Dalla cooperazione in agricoltura opportunità di sviluppo” - QdS

Unci Sicilia-Cat: “Dalla cooperazione in agricoltura opportunità di sviluppo”

Stefania Zaccaria

Unci Sicilia-Cat: “Dalla cooperazione in agricoltura opportunità di sviluppo”

martedì 29 Novembre 2022

A Ragusa un convegno per fare il punto sulla crisi in atto ma anche sulle possibili soluzioni. Il settore in Sicilia punta ad una sinergia che veda il coinvolgimento di tutti gli attori

RAGUSA – Connubio tra agricoltura e cooperazione: opportunità e sviluppo.
È stato questo il leitmotiv della giornata che ha riunito tutti gli attori protagonisti del vasto settore agricolo e cooperativo, realizzata dall’Unci Sicilia-Cat (Centri assistenza tecnica alle cooperative) per l’anno 2022.
Un appuntamento dedicato all’agricoltura e condensato di importanti interventi, quello che ha visto in territorio di Ragusa anche il presidente nazionale Unci Andrea Amico.

“Quando si ascoltano esperienze e vissuti, si piantano semi e idee – ha sottolineato il presidente Unci nazionale – Queste sull’agricoltura, servono ad allargare le menti anche perché molto spesso capita che in questo Paese, senza fare distinzione tra Nord e Sud, partiamo da presupposti sbagliati, con pregiudizi che rovinano tutto. Sono convinto che se l’economia italiana stenta o ha dei problemi è perché da noi la parola ‘business’ ha un’accezione negativa, quando in realtà vuol dire attività economica che porta ricchezza, crea posti di lavoro e dà dignità alle persone”.

Importante anche la presenza, a Ragusa, del presidente Unci Agroalimentare Gennaro Scognamiglio che ha relazionato su reti d’impresa, agricoltura e allevamenti: “Usciamo da un periodo di crisi, dal Covid alla guerra tra Russia e Ucraina e di conseguenza tutti i nostri agricoltori in Italia, come in Europa e come nel mondo, hanno delle problematiche inerenti a quello che noi chiamiamo il caro gasolio o il caro energetico – ha evidenziato Scognamiglio – Oggi la situazione non è facile, i costi fissi sono aumentati tantissimo e questo comporta anche sulle produzioni finali non un aumento di costo, ma un non guadagno, perché altrimenti poi non c’è un mercato. A livello nazionale noi oggi non abbiamo avuto ancora con il nuovo governo nessun incontro specifico per l’agricoltura e c’eravamo lasciati col governo precedente, con dei tavoli di crisi aperte, delle opportunità da mettere in campo, dal credito d’imposta a opportunità derivanti dal Pnrr, opportunità di filiera ittica, opportunità di filiera agricola, quarto bando sulle reti, quinto bando sulle reti agricole”.

Tanti gli spunti forniti dall’Unci, quindi, così come numerose sono state le idee esposte dagli agronomi, in particolare da Pasquale Crispino e Silvio Balloni entrambi consiglieri nazionali Conaf: “A volte non servono soldi, servono idee. Serve accompagnare le scelte: la cooperativa non nasce con uno scopo mutualistico, molto spesso il senso è frainteso – hanno sottolineato gli agronomi Pasquale e Balloni – È importantissima la valorizzazione dell’agroalimentare, dei professionisti che vi operano e del sistema cooperativistico. Siamo in un territorio dove la filiera agroalimentare è fondamentale. Ci sono tanti strumenti disponibili ma non sempre il possesso dell’innovazione tecnologica è sufficiente alla gestione della stessa. In questo, l’unione nazionale delle cooperative deve aiutarci perché è uno degli strumenti che consente di individuare i materiali che occorrono, le attività dei dottori agronomi possono trasferire la metodica per usare questi materiali affinché siano utili. Insieme possiamo portare la filiera verso un grande miglioramento”.

E di sinergia ha parlato anche il presidente della Federazione degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Sicilia, Piero Lo Nigro: “Il confronto deve essere sinergico perché la vera cooperazione passa anche attraverso il mondo professionale – ha detto – Noi non ci poniamo in alternativa o in antitesi ai processi territoriali e alla difficoltà comunicative con le sedi istituzionali. Questo convegno deve servire da monito verso l’associazionismo: la logica globale ci porta a vivere una dimensione di respiro che necessariamente deve essere diversa e per superare i gap che si presentano, dobbiamo avere ben chiaro che il settore primario ha bisogno di un quadro di responsabilità e di certezza”.

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