Unità spinale Cannizzaro, la piscina per la riabilitazione verso la riapertura - QdS

Unità spinale Cannizzaro, la piscina per la riabilitazione verso la riapertura

redazione

Unità spinale Cannizzaro, la piscina per la riabilitazione verso la riapertura

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 21 Aprile 2023

La riconsegna della struttura al reparto prevista per l’inizio di maggio

CATANIA – Conto alla rovescia per la consegna e la riapertura della piscina coperta dell’Unità spinale dell’ospedale Cannizzaro. I lavori per il ripristino della struttura, fondamentale per le attività di recupero delle persone con disabilità, sono a buon punto. Gli operai della ditta aggiudicataria dell’appalto stanno procedendo a perfezionare quelle che sono le malte impermeabili per rendere quanto più sicura possibile la piscina che ai trova al quarto piano della palazzina S dell’ospedale delle emergenze. È stato deciso di procedere per la nuova copertura non più in piastrelle ma con il rivestimento in telo, che è stato giudicato dai tecnici maggiormente idoneo e sicuro dal rischio di infiltrazioni. La durata dei lavori è di circa 30 giorni e pertanto la riconsegna al reparto dovrebbe avvenire a inizio maggio.

Dopo oltre cinque mesi di chiusura forzata, la vicenda della piscina di fisioterapia e recupero dell’Unità spinale sta per volgere al termine. La direzione generale dell’azienda ospedaliera, diretta dal commissario Salvatore Giuffrida è riuscita a reperire tra le pieghe del bilancio dell’azienda i fondi necessari per il ripristino delle condizioni di sicurezza della vasca che ad ottobre avevano reso necessaria la chiusura dell’impianto tra le proteste di associazioni, di centinaia di portatori di handicap in cura e degli stessi operatori del reparto che utilizza la piscina per il recupero delle persone affette da disabilità e di coloro che hanno subito traumi midollari, ma sono ancora passibili di un recupero totale o parziale.

“La problematica della sospensione delle attività di idrochinesiterapia svolte nell’Unità Spinale Unipolare – si legge in un comunicato del direttore Giuffrida – è stata affrontata tempestivamente dalla Direzione dell’Azienda Cannizzaro, con l’obiettivo di individuare la migliore soluzione da adottare, in termini di efficacia e sostenibilità dell’opera. Dopo approfondite valutazioni tecniche ed economiche, è stata avviata la procedura di affidamento dei lavori volti al ripristino funzionale della piscina, ubicata al piano 4 dell’edificio S, che si sta svolgendo secondo i tempi previsti. Contiamo, quindi, di riconsegnare la struttura di recupero nei primi giorni del prossimo mese”.

Quattro mesi fa erano state alcune infiltrazioni di acqua a richiedere l’intervento dei tecnici dell’ospedale che a quel punto avevano disposto la chiusura della piscina, il suo svuotamento e l’avvio di verifiche sulla stabilità della palazzina, visto e considerato che la piscina è stata realizzata all’ultimo piano dell’edificio “S” che, oltre ad ospitare l’Unità spinale ha al suo interno anche il reparto Utir (La terapia intensiva respiratoria). In questo lasso di tempo le lamentele non si sono fatte attendere e col passare dei mesi sono aumentate. A protestare per la chiusura dell’impianto associazioni, come Aism (Atrofia muscolare spinale), All Sporting (Che si occupa di sport per disabili), Auspica (Associazione Unità spinale Cannizzaro) e Cip (Comitato italiano paraolimpico). A stigmatizzare per i ritardi nella riapertura anche molti portatori di handicap, costretti in assenza dell’impianto a cercare una piscina privata che offrisse i parametri di assistenza ai disabili, oltre a numerosi genitori di bimbi affetti da patologie invalidanti che hanno perenne bisogno della ginnastica in acqua. L’allenamento in vasca è considerato una delle terapie più importanti per il recupero motorio di persone che presentano problematiche midollari e in questi mesi molti cicli di recupero avevano subito se non proprio uno stop, un deciso rallentamento.

La notizia dell’imminente riconsegna della piscina alla fruibilità dei portatori di handicap ha suscitato la positiva reazione di tutto lo staff dell’Unità spinale oltre quello di tutte le associazioni coinvolte e di tutti i genitori che vedono nella fisioterapia in piscina una speranza in più per i loro ragazzi seguiti da personale altamente specializzato.

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