Vertenza Ottimax, scontro sindacato-azienda su Naspi - QdS

Vertenza Ottimax a Catania, scontro sindacato-azienda su mancata Naspi a lavoratori

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Vertenza Ottimax a Catania, scontro sindacato-azienda su mancata Naspi a lavoratori

Simone Olivelli  |
giovedì 12 Ottobre 2023

Scontro aperto tra Ottimax e Filcams Cgil sul caso della vertenza che coinvolge una quindicina di ex dipendenti.

Una vertenza che, se andasse male, rischierebbe di trasformarsi in un pericoloso precedente per il mondo del lavoro ed è per questo che va sostenuta con forza. È questo l’animo con cui la Filcams Cgil di Catania, ieri mattina, si è presentata davanti alla sede provinciale dell’Inps per prendere parte al tavolo riguardante il destino di una quindicina di ex dipendenti di Ottimax, società specializzata nella vendita di strumenti di utensileria di proprietà del gruppo Bricofer.

I lavoratori, dopo avere appreso della chiusura del punto vendita di San Giuseppe La Rena, hanno presentato le dimissioni per giusta causa, dopo che l’azienda aveva proposto loro un trasferimento nelle regioni del centro e del nord dell’Italia. La formula della dimissioni avrebbe dovuto garantire il percepimento della Naspi, l’indennità di disoccupazione, ma così non è stato: a luglio, infatti, l’Inps ha rigettato le istanze ritenendo le dimissioni formulate in maniera volontaria.

L’ultima parola arriverà da Roma

Ritrovatisi nel giro di pochi mesi senza lavora e senza sussidi, i lavoratori hanno indetto un sit-in indossando una maglietta bianca con la scritta “Inps vergogna”. Il presidio ha preceduto e accompagnato la riunione a cui ha preso parte anche il segretario generale di Filcams Cgil Davide Foti: “Dopo sessanta giorni, il comitato Inps ha accolto il nostro ricorso seppure dando il proprio parere contrario – spiega Foti al Qds – Adesso la palla passerà a Roma che dovrà decidere il da farsi. Prima di un mese e mezzo non avremo risposte, ma siamo fiduciosi di vincere. Purtroppo – continua Foti – questa attesa sta mettendo in difficoltà le famiglie dei lavoratori”.

Per la Filcams Cgil, la mancata corresponsione della Naspi nasce dal mancato riconoscimento da parte di Ottimax della giusta causa; una scelta che, a detta di Foti, sarebbe imputabile al rifiuto da parte dei dipendenti iscritti alla Cgil di firmare una conciliazione ritenuta capestre.

“Il comportamento ricattatorio di Ottimax è nato dal rifiuto di un accordo che prevedeva le dimissioni consensuali, e dunque la rinuncia a eventuali cause di lavoro, con la possibilità di percepire la Naspi – sostiene il segretario di Filcams Cgil – I lavoratori hanno rifiutato perché un’azienda che tratta così il proprio personale non può avere la meglio con queste proposte. Troviamo inaccettabile la condotta avuta da Ottimax”.

Ottimax: “Mancata Naspi non dipende da noi”

“La Ottimax non conosce i termini degli eventuali ricorsi asseritamente depositati dai lavoratori, né i soggetti contro cui sono stati instaurati i riferiti giudizi”. A dichiararlo al QdS è la società di proprietà di Bricofer, secondo cui “la magistratura, nei confronti della quale la Ottimax ripone la massima fiducia, vaglierà la questione sottoposta al suo esame”.

E mentre la Cgil ha annunciato di essere pronta a fare causa alla società, Ottimax replica sostenendo che la “ricostruzione dei fatti operata dai dipendenti e/o dal loro sindacato di appartenenza sia sempre stata infondata, strumentale e fuorviante”. La società è certa di avere agito “in perfetta aderenza alla normativa in materia, oltre che con la dichiarata volontà di salvaguardare i posti di lavoro”. Infine una battuta sul rigetto della Naspi da parte di Inps: “Attiene a determinazioni del tutto estranee alla Ottimax”.

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