Un pellegrinaggio ricco di emozioni, di preghiera, di silenzio ma anche di commozione quando la cassa con il corpo del giudice beato si è fermata davanti alla sua casa.
Le spoglie del giudice beato Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990, sono state spostate dalla cappella di famiglia nel cimitero di Canicattì in una cappella della chiesa di Santa Chiara dello stesso comune, per volere dell’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano.
La cerimonia è iniziata nel primissimo pomeriggio di oggi; nel cimitero, alla presenza delle più alte cariche civili, militari e religiose dell’intera provincia, dopo un momento di preghiera, e dopo aver tolto i sigilli ecclesiastici e aperto la cappella della Famiglia Livatino, gli operai hanno lavorato all’estumulazione. Dopo la sistemazione della cassa lignea con il corpo del Beato nella cassa di rinforzo in zinco, e con il Vangelo appoggiato sulla bara, la cassa con il corpo del giudice beato è arrivata davanti alla chiesa San Diego accolta dai fedeli.
Le parole del sindaco di Canicattì
“La comunità ecclesiale di Canicattì prima di tutto, insieme a quella diocesana, si è preparata con attenzione costante a questa figura di santità che è legata alla dimensione della legalità e della giustizia”, ha detto il primo cittadino di Canicattì, Vincenzo Corbo, particolarmente emozionato per lo svolgimento della cerimonia. “Oggi rendiamo onore ad una figura importante, un uomo ammazzato brutalmente dalla mafia e noi non possiamo dimenticarlo”, ha concluso.
Il pellegrinaggio e la commozione
Un pellegrinaggio ricco di emozioni, di preghiera, di silenzio ma anche di commozione quando la cassa con il corpo del giudice beato si è fermata davanti alla sua casa, oggi diventata casa museo; quella casa che è rimasta com’era, con tutti i libri e tutti gli affetti del giudice ragazzino, quella casa che condivideva con i genitori, quella casa dove si respira ancora oggi il profumo del sapere e di giustizia.
Davanti a quella casa, il sindaco Corbo, la responsabile della casa museo Livatino e il vescovo Damiano hanno scoperto una targa in memoria di Rosario Livatino.
L’arrivo alla chiesa di Santa Chiara
Attraversato tutto il viale Regina Margherita, il viale della Vittoria e via Guggino, si è arrivati alla chiesa Santa Chiara. Dopo l’ingresso in chiesa del corpo del Beato, e una breve cerimonia liturgica, è iniziata la fase strettamente privata della ricognizione della salma alla presenza solo dei membri del tribunale ecclesiastico.