Seminavano terrore in discoteca: arrestati 6 giovani a Catania

VIDEO | Seminavano terrore e violenza nel cuore della movida catanese: arrestati 6 giovanissimi – I NOMI

Daniele D'Alessandro

VIDEO | Seminavano terrore e violenza nel cuore della movida catanese: arrestati 6 giovanissimi – I NOMI

Redazione  |
venerdì 21 Giugno 2024

Eseguita dalla Polizia etnea l’operazione “Disco-gang”; in carcere 6 giovanissimi protagonisti di aggressioni all’interno delle discoteche

Seminavano terrore e violenza, dando vita a violente risse che hanno provocato, in più circostanze, diversi feriti. Eseguita dalla Polizia di Catania l’operazione “Disco-gang” che ha spedito in carcere 6 giovanissimi – tutti di Catania – protagonisti di aggressioni all’interno delle discoteche della città.

I pestaggi

Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica etnea, hanno ricostruito la dinamica di veri e propri pestaggi nei confronti di vittime prese di mira per futili motivi e senza un’apparente ragione.

I Daspo

Notificate ai 6 anche le misure di altrettanti D.A.Spo. Willy emessi dal Questore di Catania. Gli ulteriori dettagli verranno illustrati nel corso della mattinata nella Sala riunioni della Questura di Catania da Funzionari della Squadra Mobile e della Divisione Polizia Anticrimine.

I nomi

Su disposizione della Procura della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare custodiale, emessa in data 14 giugno 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale, nei confronti di:

1.      BOSCO Domenico (classe 2003);

2.      CONDORELLI Salvatore (classe 1999);

3.      STUPPIA Giovanni (classe 2004);

4.      FOTI Orazio (classe 1999);

5.      MANGANARO Leonardo (classe 2004);

6.      PRIVITERA Antonino (classe 1999)

in quanto gravemente indiziati, in esito agli elementi acquisiti, della commissione del reato di lesioni in concorso, aggravate sia dall’avere determinato a commettere il reato o di essersi comunque avvalse di un minore nella commissione, sia dall’avere agito per futili motivi, in più persone riunite ed in numero superiore a cinque.

Le indagini, coordinate da questo Ufficio e tempestivamente avviate dagli investigatori della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile,  hanno permesso di acquisire,allo stato degli atti ed in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero che i destinatari della misura, la gran parte dei quali infraventunenni, si sarebbero resi responsabili, per futili motivi e/o senza alcuna apparente ragione,  di lesioni personali aggravate in danno di  vittime vulnerabili, prese di mira, all’interno di discoteche del centro storico cittadino.

Le tempestive indagini, basate su quanto dettagliatamente riferito dagli addetti alla sicurezza, dalle stesse persone offese o dai presenti al momento degli accadimenti, nonché su quanto ripreso dai sistemi di video sorveglianza, hanno reso possibile una compiuta ricostruzione tanto della dinamica dell’aggressione dell’11 febbraio 2024, quanto di quella del 2 marzo 2024.

In particolare, per quanto concerne l’episodio dell’11 febbraio, lo spunto era fornito dai festeggiamenti di carnevale di una ragazza dell’hinterland catanese, insieme al suo compagno e ad altri parenti, a cagione dell’azione di molestia nella pista da ballo dispiegata nei suoi confronti da un gruppo di giovani che non esitavano, poi, a picchiare con i caschi chiunque fosse intervenuto a difesa della ragazza così cagionando lesioni di varia entità a quattro persone.

Il secondo episodio risalente alla notte del 2 marzo, riguardava invece uno studente universitario fuori sede, aggredito, senza motivo alcuno, presso un’altra discoteca, con schiaffi e pugni da un ragazzo spalleggiato da un gruppo di circa venti persone, con lesioni guaribili in “7 giorni per trauma cranico lieve”, vicenda non solo ripresa in ogni sequenza da video camere collocate all’interno del locale, ma rilanciata anche dai social network.

Gli indagati, rintracciati nella mattinata del 20 giugno 2024 presso le loro abitazioni, dopo l’espletamento delle formalità di rito, sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. Uno di essi, parimenti destinatario della citata misura, è risultato irreperibile.

 

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