Violenza Civico di Palermo: operatore sociosanitario colpito al volto

Palermo, ancora violenza negli ospedali: operatore sociosanitario colpito al volto

marikacontarino

Palermo, ancora violenza negli ospedali: operatore sociosanitario colpito al volto

Redazione  |
lunedì 27 Maggio 2024

L’operatore aveva provato a fermare l’uomo spiegandogli che non poteva seguire la moglie in reparto ed è stato aggredito.

Ennesimo episodio di violenza negli ospedali. Questa mattina un operatore sociosanitario del pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo è stato colpito al volto. Il responsabile è il marito di una paziente che era giunta in gravi condizioni.

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L’operatore aveva provato a fermare l’uomo spiegandogli che non poteva seguire la moglie in reparto ed è stato colpito. È riuscito a mantenere la calma e a non reagire, sporgendo successivamente denuncia.

Le parole dei dirigenti Nursind sulla violenza al Civico di Palermo

Aurelio Guerriero e Giampiero Buglisi, segretari provinciale e aziendale del Nursind commentano l’episodio di violenza al Civico di Palermo. “Ancora una volta un operatore sanitario subisce un atto di violenza per avere svolto semplicemente il proprio lavoro. L’aggressore infatti sostava in area dove può accedere solo il personale sanitario rischiando di creare caos e difficoltà nei soccorsi e nell’assistenza ai pazienti. L’operatore sociosanitario si è rivolto alle guardie giurate e nonostante la loro presenza è stato prima fermato, poi è riuscito a ritornare e ad aggredirlo. Questo il suo racconto e quanto denunciato ai carabinieri dopo essere stato colpito con pugni e schiaffi”.

“Una situazione ormai divenuta insostenibile – proseguono i dirigenti del Nursind – i cittadini devono capire che gli operatori sanitari, medici, infermieri, Oss, fanno solo il loro lavoro e che nessuna situazione di emergenza può giustificare questo comportamento. Supporteremo tutti i lavoratori vittime di violenza e ci auguriamo che a livello legislativo possa presto arrivare un intervento per inasprire le pene ed evitare che questi episodi possano continuare a verificarsi in maniera così frequente”.

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