Zelensky non avrà né Nato né Ue - QdS

Zelensky non avrà né Nato né Ue

Carlo Alberto Tregua

Zelensky non avrà né Nato né Ue

venerdì 23 Giugno 2023

Occorre subito la Pace

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sta frenando sugli aiuti all’Ucraina perché vuole stringere migliori rapporti con la Cina di Xi Jinping, al quale ha chiesto moderazione nel dare aiuti alla Russia, che si traduce nell’evitare l’invio di armi a Putin.

Non sappiamo se questa richiesta potrà essere accettata dal presidente cinese. Tuttavia, egli ha interesse a non accentuare negativamente i rapporti con gli Usa, dato che la macchina produttiva cinese lavora a tutto vapore in congiunzione con quella americana. Per cui, non c’è interesse per entrambe le parti a diminuire questa collaborazione economica.

La conseguenza è che il noto attore-comico-presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, si sta ritrovando a essere un vaso di coccio fra due vasi di ferro. La sua controffensiva si sta rivelando un fallimento, che però sta costando la vita a centinaia e forse migliaia di soldati ucraini.
Tutto questo era prevedibile, solo il Cieco non lo ha visto.

Il bravo attore-comico-presidente continua a reclamare a voce alta l’ingresso nella Nato e nell’Ue. Cerchiamo di capire quali probabilità di esito positivo possano avere queste due richieste, legittime, ma altamente improbabili.

Per quanto concerne la Nato (Otan) – come è noto, fondata nel 1949, con sede a Bruxelles – la richiesta dell’Ucraina è stata messa in stand-by perché quel Consiglio direttivo ha perfettamente capito quali conseguenze disastrose potrebbe avere l’ingresso di quel Paese nell’Organizzazione. Infatti, si tratterebbe di entrare in guerra contro la Russia e quindi scatenarne un conflitto che rischierebbe di rivelarsi totale e distruttivo.

Parlare, parlare, parlare, ma senza alcun atto concreto: questo è il modo di comportarsi dei rappresentanti della Nato e in particolare del suo segretario generale, Jens Stoltenberg, più per impressionare l’opinione pubblica europea che non per dar luogo ad atti concreti, sapendone, come già si è scritto, quali catastrofiche conseguenze ne potrebbero derivare.
Cosicché, Zelensky non ha la minima probabilità che la sua domanda, ripetuta, possa essere accettata dalla Nato, mentre continua a perdere migliaia di vite dei suoi concittadini.

Stessa sorte seguirà la richiesta di Zelensky per quanto concerne l’adesione all’Unione europea dei ventisette Paesi. Infatti, per potere accettare un nuovo partner, la Commissione prima e gli organi deliberanti dopo, devono accertare le condizioni socio-economico-finanziarie del Paese richiedente.
Ora, è del tutto evidente che l’Ucraina si trova in condizioni disastrose, che è dire poco. Da più parti si stima che per la sua ricostruzione occorrono fra i mille e i milleduecento miliardi di dollari.
Ma, ammesso che Stati Uniti ed Europa approvassero un nuovo Piano Marshall e approntassero cospicue risorse (cosa del tutto improbabile), si riporterebbe quel Paese nelle condizioni anteguerra, cioè ante il 24 febbraio 2022. Ma quel Paese non era comunque in linea con i requisiti socio-economico-finanziari richiesti dall’Unione europea per accettarne l’adesione. Quindi neanche in questo caso sarebbe possibile pensare all’ipotesi prospettata.

Senza Nato e senza Ue, Zelensky è nudo, anche se continua a fare il servitore dei suoi mandanti, ignorando del tutto l’assoluta necessità del suo Popolo di ritornare a fare una vita normale, senza l’incubo dei maledetti bombardamenti che arrivano tutti i giorni in più parti di quel Paese.
Zelensky dovrà pure convincersi – al di là delle barzellette che ogni tanto invia sulla vittoria finale e sulla “liberazione” dei territori occupati dai russi – che questa ipotesi è del tutto irreale e irrealistica.
Per cui, sarà necessario che egli se la tolga dalla testa il prima possibile ed entri nell’ordine di idee di negoziare la Pace, come sta chiedendo a bassa voce, ma pressantemente il presidente cinese, come gli ha fatto capire il presidente statunitense e come è interesse di tutta l’Unione europea per ripristinare i rapporti economici con la Russia.
Prima si arriva alla Pace e prima sarà un bene per tutti, in primis per gli e le ucraini/e.

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