Già in settembre inviata un'altra lettera con una pallottola da guerra e riferimenti al caso Diciotti che portò alla richiesta di autorizzazione a procedere per il capo della Lega Salvini
Un proiettile con minacce di morte per il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e per i suoi tre figli sono arrivate in una lettera recapitata nella Procura ad Agrigento.
Sulla scrivania del procuratore capo è arrivata una busta regolarmente affrancata, all’interno della quale vi era la pallottola.
Luigi Patronaggio, 60 anni, procuratore capo di Agrigento dall’ottobre del 2016, già a metà dello scorso settembre – sempre al quinto piano di via Mazzini: sede della Procura – aveva ricevuto una lettera con minacce di morte e un proiettile da guerra.
In quella missiva si faceva riferimento al caso Diciotti e all’inchiesta – partita proprio da Agrigento – sul capo della Lega Nord e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che sarebbe poi stato iscritto a fine agosto nel registro degli indagati per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.
Per quel reato il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto per Salvini l’autorizzazione a procedere al Senato, che l’ha negata.
Anche per la precedente intimidazione, fu la Procura di Caltanissetta, competente per territorio, ad aprire un fascicolo d’inchiesta e delle indagini si occuparono carabinieri e polizia.
Di quella lettera si disse che potesse provenire da ambienti paramilitari, ma non sono mai arrivate conferme in tal senso.