Crisi comparto matrimoni, Italian Wedding Industry scrive a Musumeci - QdS

Crisi comparto matrimoni, Italian Wedding Industry scrive a Musumeci

redazione

Crisi comparto matrimoni, Italian Wedding Industry scrive a Musumeci

giovedì 15 Ottobre 2020

Il movimento spontaneo è nato a marzo in Sicilia, poi si è allargato a livello nazionale. “Il Presidente della Regione siciliana è stato l’unico a preoccuparsi di noi”

ROMA – Un nuovo Dpcm che pesa come un macigno sulla testa di un milione di occupati, di cui 700 mila solo stagionali, la cui unica fonte di sostentamento è il lavoro nel settore wedding ed eventi. Un insieme di norme ancora più restrittive, quello firmato martedì 13 ottobre dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che, senza l’adozione immediata delle dovute misure preventive, sta già segnando, ora dopo ora, il tragico destino dell’intero comparto wedding nazionale, quasi polverizzato del tutto.

È con queste parole che, unanime, il movimento spontaneo, Italian Wedding Industry, partito dalla Sicilia e divenuto poi nazionale, con la promozione di Barbara Mirabella esperta del settore wedding e grandi eventi e degli imprenditori Umberto Sciacca e Luca Damiani, torna a farsi sentire, deciso più che mai a salvare le sorti di un settore che, dopo aver perso 10 miliardi di fatturato diretto, sta per “dire addio”, definitivamente, alla leadership mondiale che aveva guadagnato negli ultimi 25 anni.

Stime alla mano, nel 2020 in Italia, erano stati programmati 219.405 matrimoni di cui 210.258 italiani e 9.147 stranieri, con un fatturato diretto complessivo di 10 miliardi, che si dovevano dividere tra 7,3 miliardi circa per i matrimoni italiani e 2,7 miliardi per i matrimoni stranieri. A tal proposito, non servono ragionamenti matematici, per rendersi conto del livello di allarme da parte di chi, dopo la quarantena per il Coronavirus, stava provando a rialzarsi, ma che non dispone degli strumenti necessari per affrontare un’ulteriore crisi economica, determinata dall’osservazione delle nuove regole dettate dal Governo.

“Un fallimento è per sempre – dichiara Barbara Mirabella – e non c’è più tempo per le parole: l’intera filiera ha bisogno di aiuti concreti per prevenire l’ecatombe definitiva del comparto del matrimonio e degli eventi. Durante il lockdown ho messo tutta la mia esperienza anche a servizio di questo settore strategico, del quale conosco le grandi capacità e le imponenti ricadute sul territorio, oggi azzerate dalle decisioni affrettate e incoerenti del Governo”.

Il movimento Italian Wedding Industry, è attivo da marzo per cercare di ottenere un tavolo di confronto, “ma, in questi lunghi mesi, ogni nostra richiesta ed istanze ufficiali sono state ignorate. Ad oggi, non abbiamo alcuna intenzione di fermarci: è stata formalizzata una richiesta di incontro con il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che, unico tra i governatori regionali, ha mostrato lungimiranza e pragmatismo, erogando, qualche settimana fa, il Bonus matrimonio, con il virtuoso obiettivo di incentivare gli innamorati a organizzare i festeggiamenti del loro giorno del sì”.

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Un commento

  1. eravamo a un passo dal precipizio , con questo dpcm abbiamo fatto un passo avanti

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