Dpcm, la Sicilia classificata zona arancione, le reazioni - QdS

Dpcm, la Sicilia classificata zona arancione, le reazioni

redazione web

Dpcm, la Sicilia classificata zona arancione, le reazioni

giovedì 05 Novembre 2020

Musumeci, "Scelta assurda e irragionevole, chiediamo di modificarla". Il Pd, colpa della Giunta regionale che non ha adeguato le strutture sanitarie". Il M5s, il Governatore cade dal pero. Il sindaco De Luca, "Razza si dimetta". Micciché, "Conte ha deciso di far morire l'Isola". Orlando, "Fare chiarezza". COSA CAMBIA DA DOMANI

“La scelta del governo nazionale appare assurda e irragionevole, chiediamo di modificarla”.
Così il presidente della Regione Nello Musumeci ha commentato l’inserimento tra le zone arancione della Sicilia.
Musumeci ha puntato l’indice contro il ministro della Salute Roberto Speranza, affermando che non c’è stata “alcuna preventiva intesa con la Regione” e affermando che la decisione va “al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”.

Musumeci ha paragonato i dati di due regioni “gialle” – la Campania con oltre quattromila nuovi positivi e il Lazio con 2.317 positivi, mentre “la Sicilia ne ha poco più di mille” – concludendo chiedendosai “Perché questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane”.

Il Pd, colpa di Musumeci e Razza

Il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, ha spiegato in un post su Fb che la Sicilia è area arancione “perché, pur avendo meno ammalati di altre regioni area gialla, non ha un numero adeguato di posti letto di terapia sub-intensiva e intensiva” e attacca Musumeci, per non aver “utilizzato il periodo estivo per adeguare le strutture sanitarie”.
“È surreale – ha aggiunto – che il Governatore pensasse qualche giorno fa di derogare alle restrizioni del Dpcm: se non ci fossimo opposti sarebbero esplosi i contagi e la Sicilia sarebbe area rossa”.

“È evidente – ha aggiunto il segretario regionale dem Anthony Barbagallo – l’inadeguatezza e l’incapacità della Regione nel gestire l’emergenza covid e dispiace che Musumeci continui con lo scaricabarile”.

Il M5s, “Musumeci cade dal pero”

“Le decisioni del Governo – hanno sottolineato i parlamentari nazionali del M5s Roberta Alaimo, Valentina D’Orso e Adriano Varrica – sono prese sulla base di informazioni fornite dalla Regione Siciliana e ci stupisce che Musumeci cada dal pero come se non conoscesse il meccanismo, come se non fosse coinvolto in prima persona nell’attività di monitoraggio, come se non spettasse a lui adoperarsi per contenere i parametri ed evitare il collasso del sistema sanitario. Abbia l’onestà intellettuale di ammettere con i cittadini le mancanze sue e del suo assessore alla sanità”.

Sammartino (Iv), per colpa di Musumeci verso una crisi economica

“Meno posti in terapia intensiva, nessun tracciamento – ha rincarato la dose il deputato di Iv all’Ars Luca Sammartino -, nessun potenziamento dell’assistenza domiciliare, proclami di covid-free, ricerca di colpevoli in un vergognoso scaricabarile. E’ un Governo inadeguato che nasconde le proprie mancanze attaccando il Governo nazionale. La zona arancione comporterà una crisi economica e per l’incapacità di questo Governo la Sicilia rischia il disastro. Musumeci e Razza invece di fare proclami sui posti letto, li attivino”.

Razza su Fb, indici di occupazione sotto la soglia di allerta

L’assessore alla Sanità Ruggero Razza ha affidato la sua risposta a Facebook, con un post in cui parla di “farneticazioni” e afferma: “nostri indici di occupazione erano ben al di sotto della soglia di allerta, e, riferendosi i dati alla scorsa settimana, essi non tengono neppure in considerazione il piano approvato dal Comitato tecnico scientifico che li aumenta ancora di più. Sono fatti, non analisi”

Il sindaco De Luca, “Razza si dimetta”

Anche per il sindaco di Messina Cateno De Luca il sistema sanitario siciliano “è strutturalmente al collasso perché in questi sei mesi poco o nulla si è fatto per incrementare i posti letto nei reparti Covid e nella terapia intensiva, nonostante i soldi messi a disposizione dal governo Conte”.

De Luca ha chiesto le “immediate dimissioni” dell’assessore regionale Ruggero Razza ricordando che, quando aveva lanciato l’allarme, aveva risposto “con chiacchiere, proclami e scaricabarile”.

L’attacco di Micciché a Conte

Il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché (Fi), che nei giorni scorsi aveva attaccato Attilio Fontana, il governatore leghista della Lombardia, per aver chiesto chiusure uguali in tutte le regioni, appreso che la Sicilia era stata classificata zona arancione è sbottato: “O c’è stato un palese errore o qualcuno dovrà spiegarci perché le regioni più colpite dal covid sono quelle meno colpite dalle decisioni del governo: Conte spieghi i veri motivi per cui ha deciso di fare morire la Sicilia”.

Orlando, “Fare chiarezza”

Anche Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente di AnciSicili, pur sottolineando che “I Comuni siciliani ritengono prioritario il diritto alla salute” ha affermato che “crea molti interrogativi l’affermazione del Governatore”. Per questo Orlando ha chiesto al Governo regionale di conoscere i dati forniti e “un immediato chiarimento” al Governo nazionale”.

Il presidente regionale dell’Anci ha ribadito inoltre “la richiesta di adeguati e immediati interventi di ristori”.

Romano, schiaffo ai sacrifici dei Siciliani

“I sacrifici dei siciliani – ha detto Saverio Romano, leader di Cantiere popolare – meritavano maggiore rispetto e considerazione. Questo ultimo Dpcm è uno schiaffo alla nostra terra. I criteri, quali che siano, fanno strame dei dati che emergono da ogni analisi”.

Che cosa cambia da domani

La Sicilia è zona arancione e dunque non servirà l’autocertificazione per uscire da casa.

Ma non sarà possibile entrare o uscire dalla Regione o spostarsi da un Comune all’altro, tranne che per comprovate esigenze dunque motivi di lavoro, salute e emergenze.

Per entrare e uscire dalla zona arancione servirà l’autocertificazione, compilata con le generalità e il motivo dello spostamento e consegnata alle forze dell’ordine in caso di controllo.

Se si tratta di un’urgenza non si deve indicare il nominativo delle persona da cui si va per motivi di privacy.

E’ però consentito attraversare una zona arancione se è indispensabile per raggiungere un’area senza restrizioni.

All’interno della zona arancione, sarà vietato spostarsi da un Comune all’altro.

Anche in questo caso però sono ammessi gli spostamenti per comprovate esigenze di lavoro, studio, salute.

Bar e ristoranti solo da asporto o a domicilio

In zona arancione, scattano altri divieti per bar e ristoranti.

“Sono sospese – si legge nel provvedimento – le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), a esclusione delle mense e del catering continuativo”.

Resta “salvo” però il domicilio mentre si potrà comprare cibo da asporto fino alle 22 con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

“Restano comunque aperti – chiarisce il Dpcm – gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.

Nei fine settimana sono chiusi anche i centri commerciali.

Palestre e piscine chiuse, attività all’aperto

Palestre e piscine restano chiuse, ma è ancora possibile fare attività individuale all’aperto nel rispetto del distanziamento.

Salvi però i centri sportivi.

Aperti parrucchieri, barbieri e centri estetici

Restano aperti parrucchieri, barbieri ed estetisti rimangono aperti. Ovviamente mantenendo tutte le misure di sicurezza.

Così come per le zone gialle, anche in quelle di colore arancione c’è il coprifuoco alle ore 22. Autobus e mezzi di trasporto dovranno essere occupati al 50%.

Didattica a distanza

In Sicilia, in quanto zona arancione, la didattica a distanza è estesa a tutte le classi delle scuole superiori (fatta eccezione per gli studenti disabili con attività di laboratorio).

Per le elementari e le medie è prevista l’attività in presenza con mascherina.

Musei e aree archeologiche chiusi

I musei e le aree archeologiche sono chiusi. E l’assessore regionale Alberto Samonà ha polemizzato con il governo Conte che “chiude i parchi archeologici ma tiene aperti i parchi, le ville e i giardini pubblici, consentendo l’ingresso anche ai minori. Non sapevo che l’archeologia e la cultura fossero fonti di contagio da covid 19. Non si finisce mai di imparare”.

Concorsi sospesi

Sono sospesi tutti i concorsi, a eccezione di quelli riguardanti il personale medico.

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