Fase 2, Coldiretti, schizza in alto il prezzo della frutta - QdS

Fase 2, Coldiretti, schizza in alto il prezzo della frutta

redazione web

Fase 2, Coldiretti, schizza in alto il prezzo della frutta

lunedì 25 Maggio 2020

Con il crollo della raccolta siamo arrivati a un +8,4%. L'organizzazione individua un grosso problema nella "mancanza di manodopera a seguito della pandemia covid-19 che ha portato alla chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri"

Addio a un frutto su tre con il crollo del raccolto estivo in Italia, dalle albicocche alle ciliegie, dalle pesche alle nettarine, che è destinato ad avere effetti sui prezzi al consumo.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle previsioni sul raccolto di frutta in tutta Europa di Europech per il 2020.

A livello nazionale si stima una produzione di pesche e nettarine ridotta del 28% per un raccolto di quasi 820mila tonnellate che colloca l’Italia in Europa dopo la Spagna mentre il Belpaese – sottolinea la Coldiretti – resta primo produttore di albicocche con 136mila tonnellate, un quantitativo che è però più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%).

“Una situazione drammatica nelle campagne – dice Coldiretti – destinata ad avere ulteriori e pesanti effetti anche sull’andamento dei prezzi per i consumatori” che hanno fatto già registrare sugli scaffali incrementi che vanno dal +8,4% per la frutta al +5% per la verdura ad aprile secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

“E a peggiorare la situazione è – continua la Coldiretti – la previsione complessiva per la produzione di frutta nell’intero vecchio continente con una contrazione europea del raccolto del 37% per le albicocche e del 19% per pesche e nettarine rispetto al 2019”.

A pesare non solo la situazione climatica avversa ma anche le preoccupazioni per la carenza di lavoratori per le raccolte.

“Per gli agricoltori italiani – sottolinea infatti la Coldiretti – al danno si aggiunge la beffa di essere costretti a lasciare i già scarsi raccolti nei campi per la mancanza di manodopera a seguito della pandemia Covid 19 che ha portato alla chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri”.

“Per questo si attende l’annunciata apertura dei confini il tre giugno ma serve anche subito – conclude Coldiretti – una radicale semplificazione del voucher ‘agricolo’ che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università e molte attività economiche sono rallentate e tanti lavoratori sono in cassa integrazione”.

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