Nome e cognome da cambiare? È più facile con le nuove regole - QdS

Nome e cognome da cambiare? È più facile con le nuove regole

Nunzia Scandurra

Nome e cognome da cambiare? È più facile con le nuove regole

sabato 07 Luglio 2012

Ridotti i tempi e semplificato l’iter per le 4000 domande annuali

PALERMO – Dal 9 luglio prossimo sarà più facile cambiare il proprio nome o cognome oppure aggiungerne un altro. Infatti, a quella data, entrerà in vigore il Dpr 54/12, il quale trasferisce le competenze del caso al prefetto. Fino ad oggi la procedura veniva gestita dalla Prefettura e dal ministero dell’Interno, con tempi che andavo oltre i 18 mesi.
La novità del Dpr sta proprio nella riduzione dei tempi. Infatti, da luglio occorrerà formulare una domanda al prefetto del luogo di residenza o di quello in cui ha sede l’ufficio dello stato civile dove si trova l’atto di nascita al quale l’istanza si riferisce. Nell’istanza vanno spiegati i motivi che spingono a cambiare cognome. Il prefetto, valutati i motivi della richiesta, deciderà se emettere un decreto di concessione o meno. Sarà quindi solo l’organo del Governo che dovrà verificare la regolarità del procedimento. Il decreto prefettizio viene consegnato all’interessato, il quale deve curarne l’affissione all’albo pretorio del comune di residenza e di nascita per trenta giorni consecutivi, così da consentire l’eventuale opposizione da parte di terzi.
 
Decorso tale periodo di tempo senza che nessuno abbia avuto qualcosa da eccepire, il ministero dell’Interno adotta il decreto finale. Tale decreto viene inviato alla Prefettura, la quale lo notifica al diretto interessato. Al Ministero rimarrà solo il compito di emanare le linee guida e di risolvere i problemi interpretativi.
Si potrà chiedere di aggiungere il cognome della madre a quello paterno, ma anche il cognome del marito ai propri figli da parte della donna divorziata o rimasta vedova che si è risposata. Ed ancora, potrà presentare istanza anche l’immigrato diventato cittadino italiano, questi potrà avere il doppio cognome mantenendo il nome con cui è conosciuto al di fuori.
I tecnici governativi, analizzando le domande pendenti fino ad oggi hanno verificato che sono circa 4000 l’anno: la maggior parte riguarda l’aggiunta del cognome materno, seguono quelle di aggiunta del cognome del “patrigno”, poi quelle di neocittadini italiani che hanno avuto pasticci nella registrazione del cognome. E infine le richieste di cittadini italiani che vogliono un cognome d’arte oppure che vogliono modificare il proprio cognome perché “genera disagio sociale”.

Nunzia Scandurra
Collegio dei professionisti di Veroconsumo

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