TRAPANI – A prendere posizione in favore dei lavoratori del Comune interviene la Fp Cgil che contesta le accuse rivolte dal sindaco: “Il sindacato – ha detto il segretario provinciale della Fp Cgil, Nicola Del Serro – non difende i lavoratori che assumono comportamenti non consoni allo status e che non svolgono il proprio dovere ma intende ricordare al sindaco Damiano che, qualora fosse necessario, esistono gli strumenti per invitare i singoli dipendenti a comportamenti più corretti”. Riguardo ai provvedimenti annunciati dal sindaco il sindacato è chiaro: “Ci auguriamo – ha aggiunto Del Serro – che il sindaco vorrà preventivamente consultarsi con il dirigente del settore personale e con il suo assessore al ramo, che tra l’altro ha notevole esperienza sindacale, per escludere a monte l’idea di trasformare il pagamento di eventuale lavoro straordinario in permessi compensativi. Basta una semplice lettura del contratto di lavoro per escludere tale ipotesi”.
Annunciato un giro di vite organizzativo e finanziario. Si resta in attesa di conoscere i provvedimenti. Accuse dirette da parte del neo sindaco per i 1.700 comunali di Trapani
TRAPANI – “Siete incompetenti, inefficaci, supponenti, senza garbo e professionalità”. In una frase il neo sindaco Vito Damiano ha detto tutto ciò che di più negativo avrebbe potuto riservare ai dipendenti e contrattisti del Comune. Lo ha fatto attraverso una lettera inviata a tutti i Settori che compongono la macchina burocratica. Nello specifico il primo cittadino si rivolge a tutti e 8 i dirigenti: “Vi inviato a sensibilizzare il personale dipendente affinché questo si proponga all’utenza in modo professionale ed educato”. Pare che questa missiva sia nata essenzialmente in seguito ad alcune segnalazioni pervenute direttamente a Damiano di cittadini che si sono trovati di fronte ad un vero e proprio muro: chi ha detto che negli uffici si sono rifiutati di espletare la propria mansione, chi invece ha denunciato di essere stato addirittura ingiuriato, e chi invece si è trovato di fronte a persone che non sapevano nemmeno dare una risposta ai quesiti posti. Indispettito da queste segnalazioni in primo cittadino ha annunciato alla stampa che breve procederà a una stretta finanziaria e organizzativa nei confronti dei dipendenti. Ma ancora in concreto non si sa effettivamente ancora nulla sui provvedimenti che ha intenzione di emettere. Certo che è un il Comune di Trapani si trova di fronte ad una questione spinosa anche perché è pieno zeppo di personale, così come la stragrande maggioranza degli enti locali siciliani.
Un esercito di 700 dipendenti, all’incirca mille precari recentemente stabilizzati ed ancora 8 dirigenti. Ce n’è per tutti i gusti ma soprattutto per le tasche dei cittadini su cui grava sempre più il bilancio di una macchina amministrativa eccessivamente pesante. Tanto per rendere l’idea persiste a Trapani un rapporto tra residenti e unità di personale in pianta organica del Comune che supera la media di 1/40. Numeri pazzeschi che danno l’idea di una macchina amministrativa elefantiaca che è stata in questi anni costruita. Ed oggi proprio l’ente locale ne piange le conseguenze perché l’attuale situazione economico-finanziaria delle pubbliche amministrazioni è ridotta all’osso, con investimenti (e quindi servizi per i cittadini) che non possono essere di grande spessore. E in tutto questo “pesa” proprio la voce in bilancio relativa al pagamento degli stipendi del personale in servizio, inserito nell’ambito delle spese correnti sostenute dal Comune che comprendono anche i costi di gestione della struttura (acqua, luce, gas, ecc…). La spesa corrente grava sui conti per circa una settantina di milioni di euro l’anno.
Il sindacato:?“Invitare i singoli a comportamenti più corretti”
