L'11 marzo scatta la fusione tra Sidra e Catania rete gas - QdS

L’11 marzo scatta la fusione tra Sidra e Catania rete gas

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L’11 marzo scatta la fusione tra Sidra e Catania rete gas

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 04 Marzo 2022

L'assessore alle Finanze Roberto Bonaccorsi: "Con l'approvazione del rendiconto Catania continua senza intoppi sulla strada del risanamento"

Partecipate: il risanamento procede. L’11 marzo, venerdì, si terrà l’assemblea straordinaria dei soci di Sidra e Catania rete gas per l’approvazione del progetto di fusione tra le due società partecipate del Comune di Catania.

Questo permetterà di chiudere il cerchio del piano di riordino delle aziende, messo in atto già da alcuni anni fa,  dall’assessore alle Finanze Roberto Bonaccorsi che da oltre un mese regge il Comune dopo la sospensione del sindaco Salvo Pogliese per la legge Severino.

“Si tratta – ha detto il sindaco pro tempore Bonaccorsi – di un atto molto importante che rientra in quel progetto di risanamento avviato dopo il dissesto comunale”. Bonaccorsi non lo dice chiaramente, ma nel periodo passato ci sono state forti resistenze sulla conclusione dell’iter di fusione – perché le società sono state da sempre  poltrone di sottogoverno politico – che a questo punto sancirà anche la riduzione delle figure di rappresentanza, con una sola spa  che avrà di conseguenza un solo Cda e un solo presidente, così come avvenuto con Sostare e Amt, oggi Amts. Nessuna novità dovrebbe, invece, riguardare (come è giusto che sia) tutta la forza lavoro delle due società, come garantito da Bonaccorsi anche negli incontri con i sindacati.

Sul piano strettamente tecnico del risanamento il sindaco Bonaccorsi ha aggiunto che con la recente “approvazione del Rendiconto in consiglio si procede strettamente sulla linea del rigore. Prima di approvare il bilancio stabilmente riequilibrato -ha spiegato –  non potevamo licenziare  gli atti successivi.   Nell’ultimo anno, invece,  abbiamo regolarizzato tutti gli atti finanziari pregressi dando il via libera e tre bilanci di previsione e tre rendiconti. Siamo quindi in regola con i documenti amministrativi e questo ci fa stare un po’ più tranquilli”.

“In quest’ultimo rendiconto – ha aggiunto Bonaccorsi –  c’è un avanzo di 34 milioni di euro che abbiamo utilizzato per coprire una parte del residuo del disavanzo del dissesto, come da programmazione fatta per il fallimento”.

Bonaccorsi spiega ancora  che la programmazione del ministero è perfettamente in linea e questo permette al Comune e alla città di continuare senza difficoltà nella linea indicata dai tecnici del ministero che vigilano sull’andamento del risanamento.

Sul piano strettamente politico il sindaco pro tempore non ha voluto aggiungere nulla, precisando solo che  continua a ritenersi un tecnico prestato alla politica e che si sente frequentemente con Pogliese. E su un punto insiste ad essere chiaro per mandare anche un secco segnale all’esterno: “Io amministro in continuità con la linea del sindaco Pogliese. Non ho interessi particolari…”.

Quanto all’appoggio delle forze di maggioranza che in occasione della sua precedente esperienza (quando Pogliese era stato sospeso per la prima volta) lo avevano avversato ha puntualizzato che “la linea è stata già tracciata e la solidità dei partito si è nuovamente manifestata nell’ultimo consiglio comunale”.

Bonaccorsi non ha voluto commentare le recenti frizioni tra lui e l’opposizione nell’ultimo consiglio quando in un passaggio della sua relazione nella seduta sul rendiconto ha spiegato che nella consiliatura precedente non si riuscì a cambiare dopo tre tentativi falliti neppure il piano di rientro…

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