Infatti, nei 100 Comuni che effettuano il monitoraggio del PM10, le centraline preposte al controllo della qualità dell’aria hanno registrato mediamente un numero di superamenti del limite massimo pari a 60,6 giorni, con un decremento del 16,8% rispetto all’anno precedente, ma sempre molto al di sopra dei 35 consentiti. Una diminuzione dovuta “probabilmente sia a fattori meteo-climatici sia all’attuazione di politiche restrittive volte a limitare la circolazione di veicoli più inquinanti”. Un miglioramento, rispetto all’anno precedente, osservabile in quasi tutto il Paese: con meno 28,7% al nord e meno 9,5% al centro, con l’eccezione del Mezzogiorno che segna un più 17,0%.
Tra le città con più di 250 mila abitanti vi è una sensibile riduzione a Palermo (-40 giorni) rispetto alle rilevazioni del 2007 ed un aumento per Catania (+21).
Nella classifica stilata dall’Istat fra gli ultimi 10 comuni capoluogo di provincia, per maggiore attenzione all’eco-compatibilità, figurano Catania al 106° posto (come nel 2007), Enna al 107° (110° nel 2007) e Siracusa penultima al 110° (109° nel 2007). Per quanto riguarda la disponibilità di centraline fisse, fra i 9 comuni che non ne possiedono o che le hanno difettose figurano Ragusa e Trapani.
Nel processo di pianificazione e governo del sistema dei trasporti urbani, il Piano urbano del traffico veicolare (PUT) per i Comuni costituisce uno strumento tecnico-amministrativo finalizzato a migliorare le condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, alla riduzione degli inquinamenti acustico e atmosferico e al risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto, nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Tuttavia fra i Comuni con più di 250 mila abitanti non lo hanno approvato solo Catania e Palermo.
Tra i grandi comuni, quella che in Italia raccoglie la maggior quantità di rifiuti urbani è Catania (784,0 kg per abitante). Nel 2008, Agrigento è risultato il comune con il consumo annuo pro capite di acqua più basso (35,6 m3).
Facendo riferimento alla percentuale media di popolazione servita da impianti di depurazione delle acque reflue urbane, tra i comuni che hanno migliorato la copertura nell’ultimo anno figurano Siracusa e Trapani.