Direttiva di Lombardo: dalle parole ai fatti - QdS

Direttiva di Lombardo: dalle parole ai fatti

Angela Carrubba

Direttiva di Lombardo: dalle parole ai fatti

lunedì 16 Marzo 2009

Programmazione strategica e gestione assessoriale anni 2009-2013. Centrale la riforma del bilancio ed il rispetto delle regole

PALERMO – Il 6 marzo il presidente della Regione ha emanato la direttiva “Indirizzi per la programmazione strategica e la formulazione delle direttive generali degli Assessori per l’attività amministrativa e la gestione per gli anni 2009-2013”.  
Dopo aver richiamato i principi generali che devono guidare l’azione di governo (esposti negli atti approvati dall’insediamento fino ad ora), il documento afferma che “si tratta adesso di passare dalle parole ai fatti, senza indugio alcuno, avendo come unico riferimento il bene della collettività siciliana e il rispetto delle regole. Il rispetto di un efficace sistema di regole, non ridondante e non pervasivo, potenzia l’azione e le capacità amministrative e istituzionali. Gli effetti di regole credibili, condivise e diffuse incidono sui sistemi in termini di economie di scala, condivisione di metodi, uniformità di comportamenti, credibilità ed efficacia dell’azione amministrativa. Le regole rafforzano i legami collettivi, migliorano il benessere dei cittadini, diminuiscono i costi, rendono chiara l’offerta di servizi, non tradiscono le aspettative, rendono accessibile, in ugual modo, i sistemi di fornitura di beni e servizi pubblici per tutti”.

E proprio il rispetto delle regole – è scritto nella direttiva – consente “di amministrare efficacemente, efficientemente, economicamente con rigore, tempestività e trasparenza le risorse pubbliche e di contrastare tutte le forme che conducano a privilegiare e favorire interessi singoli e particolari: il riordino degli assessorati e dei dipartimenti previsto con la nuova legge nr. 19/08 va esattamente nella direzione di una organizzazione rispondente alle nuove esigenze della collettività, nuova anche nella semantica, che avvicina anche attraverso le parole il cittadino alla Regione”.
Di particolare interesse in questo momento – in cui l’Ars discute di Bilancio – è il punto della direttiva dedicato al “Raccordo tra documenti e attività di programmazione di tipo contabile e attività di programmazione di natura organizzativa”. Quanto mai opportuno è il richiamo alla necessità di “superare lo scollamento tra il momento politico-contabile della programmazione, che conduce alla redazione e approvazione finale in sede assembleare del bilancio previsionale (nella sua duplice veste di bilancio politico e di bilancio gestionale), e il momento della formulazione ed emanazione delle direttive di indirizzo politico per l’attività gestionale, che rappresenta più una sede politico-organizzativa attraverso la quale la programmazione trova svolgimento” per “consentire la misurazione del prodotto delle attività amministrative”.

E quindi si ritorna a ciò che ha tormentato tutte le giornate del governo regionale: l’attuazione della riforma della burocrazia, la necessità di scegliere il merito e individuare con chiarezza le responsabilità nel conseguimento degli obiettivi.
“Tutto ciò non è più derogabile!” è scritto nel documento. I responsabili politici ne prendano atto… il governatore Lombardo non vuole perdere altro tempo!

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