Depurazione, ora spariscono le interrogazioni. Denuncia M5S sui fondi nella provincia etnea - QdS

Depurazione, ora spariscono le interrogazioni. Denuncia M5S sui fondi nella provincia etnea

Rosario Battiato

Depurazione, ora spariscono le interrogazioni. Denuncia M5S sui fondi nella provincia etnea

venerdì 27 Settembre 2013

I fondi rientrano in una delibera Cipe del 2012 dov’è previsto oltre un miliardo di spesa per tutta l’Isola. Ancora non impegnati i 610 milioni di euro stanziati per coprire una delle zone nel mirino Ue

PALERMO – Nella Sicilia dove latitano i fondi della depurazione, spariscono anche gli atti che ne denunciano le difficoltà nella spesa. Lo hanno denunciato i deputati del M5S che non hanno trovato nessuna traccia del dell’interrogazione in cui avevano chiesto informazioni sui 610 milioni di milioni finanziati per opere di fognatura e depurazione in provincia di Catania.
“Dopo mesi nessuna traccia dell’interrogazione all’assessorato Energia, da dove confermano l’anomalia”. Si apre così la nota del movimento stellato all’Ars che ha inoltre precisato di avere allertato “Carabinieri e Guardia di Finanza”. A svanire nel nulla è stato l’atto 753, presentato il 13 maggio, indirizzato a Crocetta e agli assessorati Energia, Ambiente ed Economia, che vede come prima firmataria la deputata Valentina Palmeri.
A destare l’attenzione della pattuglia grillina all’Assemblea è stata l’assenza di una risposta a distanza di mesi, e così hanno chiesto ai dipendenti della Regione di ripescare il provvedimento dal sito dell’Ars. “Dallo stesso assessorato Energia – ha spiegato la deputata Valentina Palmeri – ci hanno confermato l’esistenza di un’anomalia. L’iter solito, che vede la trasmissione dalla Presidenza dell’Assemblea all’assessorato non è stato rispettato, tant’è che per recepire l’atto ed assegnarlo al servizio competente hanno dovuto scaricarlo dal sito dell’Ars solo dopo la mia segnalazione avvenuta la scorsa settimana”. I deputati del movimento si sono affrettati a segnalare il “cortocircuito procedurale” e adesso, sul caso, potrebbero indagare la guarda di finanza e i carabinieri.
La richiesta verteva sulla destinazione dei 610 milioni di euro stanziati dal Cipe per gli interventi in opere di depurazione e fognatura in provincia di Catania. “Avevamo bisogno di avere – ha proseguito Palmeri – notizie sul corretto uso dei finanziamenti con estrema urgenza, considerati i tempi strettissimi che imponevano l’emissione di atti giuridicamente vincolanti entro il mese di giugno, per non rischiare di perdere le somme. Ma invece nulla. È evidente che qui qualcuno non ha fatto il suo dovere o ha operato in malafede”.
La spesa per la provincia etnia rientra in una delibera Cipe che nel 2012 aveva complessivamente messo a disposizione oltre un miliardo di euro per interventi nel settore della depurazione visto che in Sicilia ci sono più di cinquanta comuni sotto la lente europea e a rischio infrazione per non aver ottemperato alla normativa europea in materia di trattamento delle acque reflue.
 

 
L’assessore Marino: “Dirimeremo le controversie”
 
PALERMO – Nicolò Marino, assessore regionale all’Energia, è stato ospite del Quotidiano di Sicilia durante un forum che è stato integralmente pubblicato sull’edizione di mercoledì. In quell’occasione ha affrontato il tema scottante della situazione della depurazione siciliana in vista della scadenza del prossimo 31 dicembre, data entro la quale dovranno essere impegnate le somme. “Lo scorso gennaio – ha spiegato Marino – abbiamo ottenuto l’accordo per oltre un miliardo, di cui 600 milioni per la provincia di Catania sia per le attività cantierate che per quelle cantierabili”. C’erano dei progetti pronti, ma alcuni comuni hanno cambiato "le carte in tavola e anche i progetti con relativi costi che avevano presentato”. L’assessorato è a lavoro per dirimere queste controversie. “Per Acicastello che aveva deciso ci collegarsi al depuratore di Catania, quindi di Pantano d’Arci, è stata fatta la gara per 23 milioni di euro. In questo caso abbiamo proceduto con i poteri di emergenza”.

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