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Messina – Comune di Taormina, ingiunzione da 42 mln di euro, si profilano possibilità di accordo

Massimo Mobilia

Messina – Comune di Taormina, ingiunzione da 42 mln di euro, si profilano possibilità di accordo

mercoledì 09 Ottobre 2013

Una squadra di legali al lavoro a Palazzo dei Giurati. Dichiarate impignorabili alcune somme. Il 25 ottobre il pronunciamento sulla richiesta di Impregilo legata ai parcheggi

TAORMINA (ME) – Il 25 ottobre si annuncia come un giorno cruciale per il futuro prossimo del Comune di Taormina. Il Tribunale di Messina sarà chiamato a pronunciarsi sull’accoglimento della richiesta di pignoramento di 42 milioni di euro che la ditta Impregilo ha da tempo avanzato nei confronti della Perla dello Ionio per un contenzioso infinito e tortuoso iniziato dopo la costruzione in città dei parcheggi Lumbi e Porta Catania.
 
Si tratta di una somma decisamente importante che, se decretata a favore della ditta, determinerebbe senza dubbio il fallimento dell’ente già portatore in bilancio di un debito che si aggira attorno ai 40 milioni, prevalentemente gonfiato da decreti ingiuntivi e contenziosi vari. Con la Impregilo inoltre, la questione è più complessa e non si ferma alla richiesta di 42 milioni, ma si ramifica in altri due filoni processuali e ulteriori richieste di soldi: in Corte di Appello a Messina si attende l’esito di una ingiunzione che ha già assegnato a favore della Impregilo altri 25 milioni di euro, mentre in altra sede di giudizio pende un’ulteriore richiesta di 7 milioni.
Una bella gatta da pelare per l’amministrazione del sindaco Eligio Giardina che, proprio per far fronte a questa lite arrivata ormai al dunque, ha già costituito una squadra di legali a Palazzo dei Giurati, insieme al segretario comunale, Michelangelo Lo Monaco, e all’esperto contabile (a titolo gratuito), Fabio Petruzzella, per cercare di mantenere una linea difensiva comune nei diversi gradi di giudizio. Il Comune di Taormina basa principalmente la propria difesa sulla contrapposta richiesta verso la Impregilo di 45 milioni di euro, a titolo di risarcimento danni per il mancato collaudo dei parcheggi e il successivo rilevamento di elementi che proverebbero una edificazione non propriamente effettuata a regola d’arte. Se n’è occupata una squadra di tecnici che proprio nelle scorse settimane ha completato i rilievi e consegnato all’amministrazione quanto emerso dalle indagini: i danni ammonterebbero a 39 milioni più altri 6 milioni scaturenti dai conteggi revisionali. Il Comune ha poi scoperto di avanzare dalla Impregilo altri 7,2 milioni di euro per circa 40 polizze fideiussorie che erano state inserite nei contratti firmati all’epoca della costruzione dei parcheggi.
A questo punto si potrebbe profilare la proposta di un accordo tra le parti, tale da azzerare le rispettive pretese e chiudere volontariamente la questione. E’ una strada ardua ma che il Comune sta tentando di percorrere. Nel frattempo incombe comunque la pignorabilità di 42 milioni che verrà decisa, come detto, nei prossimi giorni. Per questo motivo la Giunta comunale ha deliberato un provvedimento per vincolare una somma di circa 8,2 milioni dichiarata “non soggetta ad esecuzione forzata nel secondo semestre del 2013”. In sostanza si tratta di un tesoretto impignorabile perché costituito da spese vitali per mantenere in piedi la macchina amministrativa, ovvero circa 3 milioni necessari a pagare gli stipendi del personale, 4 milioni e mezzo per garantire l’espletamento di servizi indispensabili e la parte restante per pagare le rate di alcuni mutui.

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