Caso Denise Pipitone, cimici in casa di Piera Maggio: il post

Caso Denise Pipitone, Piera Maggio trova “cimici funzionanti” in casa quasi 20 anni dopo

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Caso Denise Pipitone, Piera Maggio trova “cimici funzionanti” in casa quasi 20 anni dopo

Redazione  |
lunedì 06 Maggio 2024

Una scoperta sconvolgente per Piera Maggio, che commenta: "Chiederemo alle autorità se sono beni dello Stato o di privati".

Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004, avrebbe ritrovato dopo 20 anni delle “cimici” all’interno della sua casa, collegate alla rete elettrica.

L’annuncio è arrivato nelle scorse ore dalla stessa Piera Maggio, che ha postato la prova e il commento all’incredibile ritrovamento sui social.

Caso Denise Pipitone, cimici in casa di Piera Maggio

A quasi 20 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, che oggi avrebbe 23 anni, Piera Maggio cerca ancora la verità su cosa sia accaduto alla figlia e negli scorsi giorni si è trovata a scoprire delle cimici e dei dispositivi elettronici nella propria abitazione.

Qualora si trattasse di beni dello Stato, dovrebbero risalire a circa 20 anni fa, cioè al momento della scomparsa della piccola Denise e dell’inizio dell’indagine.

Il commento sui social

Piera Maggio ha pubblicato sui social la foto dei due dispositivi elettronici scrivendo: “Ritrovate dopo 20 anni, a meno che qualcuno non le abbia collocate nel tempo violando il nostro stabile. Erano correttamente funzionanti perché collegate alla rete elettrica. Adesso chiederemo alle autorità se sono beni dello Stato oppure di privati. Ovviamente non sappiamo se ce ne sono ancora delle altre e, a dire il vero, non abbiamo mai avuto questa curiosità perché non avevamo niente da nascondere. La scoperta è avvenuta adesso per via di manutenzione”.

“Ci chiediamo – aggiunge la mamma di Denise Pipitone – se durante un’indagine dove vengono collocate determinate apparecchiature negli ambienti privati delle persone, non sia il caso a fine indagine di recuperare le tecnologie, presumibilmente anche costose, di cui si sono avvalsi coloro che hanno condotto le indagini? Se sono apparecchiature dello Stato, pensate che adesso dovremmo chiedere il risarcimento di 20 anni di appropriazione della nostra rete elettrica?”.

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Foto – Piera Maggio, Facebook

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