Post anonimi diffamatori? Pagheranno i gestori dei siti - QdS

Post anonimi diffamatori? Pagheranno i gestori dei siti

Adriano Agatino Zuccaro

Post anonimi diffamatori? Pagheranno i gestori dei siti

mercoledì 16 Ottobre 2013

La sentenza: la piattaforma aveva il compito di controllare i commenti

CATANIA – “L’insulto è la ricompensa abituale di un lavoro ben fatto” scriveva Michail Bulgakov, scrittore e drammaturgo russo. Non è dello stesso parere la Corte europea dei diritti dell’uomo che ha deciso di mettere un freno ad insulti, offese, isterismi anonimi su blog e siti in cui imperversano incontrastati. La vicenda nasce dalla sanzione impartita ad un portale di informazione in Estonia che aveva pubblicato un articolo sulle scelte controverse operate da una compagnia di navigazione.
 
I lettori reagirono postando commenti estremamente offensivi e minacciosi nei confronti del proprietario della compagnia e della compagnia stessa. Il proprietario ha fatto causa al portale che è stato costretto a pagare 320 euro per danni morali. Il caso, finito davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, si è chiuso venerdì 11 ottobre con una sentenza per certi versi inaspettata.
 
I giudici di Strasburgo scrivono che la decisione dei tribunali nazionali di “ritenere il portale responsabile per i commenti diffamatori postati dai lettori è una restrizione della libertà d’espressione giustificata e proporzionata”. La motivazione della sentenza è data dal fatto che i gestori del portale “esercitavano un livello considerevole di controllo sui commenti che erano pubblicati”, avevano la possibilità di cancellare i commenti offensivi e non l’hanno fatto perché dalla loro esistenza si poteva trarre profitto. Il portale ha inoltre permesso agli autori di rimanere anonimi ed è dunque esclusivamente il portale a dover rispondere dei post.
 
Tale responsabilità però non scatta sempre: il portale deve avere strumenti per esercitare il controllo preventivo sui commenti, in modo da impedirli o cancellarli per tempo. Piattaforme come Facebook, per esempio, per via dell’enorme mole di dati postati, non potrebbero esercitare un controllo capillare. l siti internet più piccoli, che possono attivare un filtro dei  contenuto, restano responsabili. Il provvedimento avrà certamente ripercussioni sulla rete e spingerà i gestori dei siti ad “controllo accurato” dei commenti che in alcuni casi porterà ad una “censura”; parola quest’ultima odiosissima per gli amanti del “libero web”.
 
La libertà si sa, finisce dove comincia quella degli altri e forse aveva ragione lo scrittore statunitense Russel Lynes a dire: “L’unico modo grazioso per accettare un insulto è ignorarlo; se non lo puoi ignorare, coprilo; se non riesci a coprirlo, ridici sopra; se non riesci a riderci sopra, probabilmente è meritato”.

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