Maggiori tutele per i cittadini e nuovi obblighi informativi per Poste
CATANIA – Diverse misure dell’Agcom a tutela dei cittadini: raddoppiata la giacenza gratuita e nuovi obblighi informativi e di trasparenza per le Poste. Dall’inizio dell’anno i cittadini vedono raddoppiato il tempo per recuperare la posta non ricevuta. La misura rientra nell’ambito dell’istruttoria sulle condizioni generali di servizio per l’espletamento del servizio universale postale, che ha portato all’adozione della delibera 385/13/CONS: con questo provvedimento l’Autorità ha chiesto a Poste Italiane di estendere il periodo di tempo entro il quale è possibile ritirare gratuitamente la posta non recapitata, a garanzia degli utenti.
L’Agcom ha quindi approvato altre condizioni a tutela dell’utenza: sono stati ampliati gli obblighi informativi sulle modalità di erogazione dei servizi di Poste Italiane; è stato imposto il rispetto dei principi di trasparenza e non discriminazione nell’applicazione dei prezzi ed è stata prevista una procedura per garantire il recapito di invii affidati ad altri operatori e ritrovati nella rete di Poste Italiane.
Tutte le prestazioni a valore aggiunto o supplementari fornite da Poste Italiane in relazione ai servizi disciplinati nell’ambito delle Condizioni generali di servizio per l’espletamento del servizio universale postale non devono comportare costi aggiuntivi a carico dell’onere del servizio postale universale. La modificazione era già stata resa nota in sede di approvazione delle condizioni universali per l’espletamento del servizio postale La misura si basa sui feedback negativi degli utenti, delusi del “Progetto inesitate”, messo a punto da Poste Italiane cinque anni fa.
Con questa iniziativa l’operatore era intenzionato a spostare la gestione operativa della posta inevasa dagli sportelli postali ai centri di distribuzione, generando, però, disagi di tipo logistico per i fruitori del servizio, che avrebbero visto diminuire il numero di luoghi a disposizione per il ritiro degli invii in giacenza. In realtà il progetto ha avuto uno scarso successo e sembra essersi arenato da circa due anni. Sulla base di questi dati è facile comprendere il motivo per cui le istanze di Poste Italiane, che prevedevano l’eliminazione della dicitura” ufficio postale” dalla disposizione sui tempi di giacenza, siano state rifiutate dall’Autorità. Il Garante ha ritenuto impropria una modificazione formale dello status attuale, dal momento che tale modificazione non si rispecchierebbe nella prassi.