Consulenti Regione, 4 volte più che in Lombardia - QdS

Consulenti Regione, 4 volte più che in Lombardia

Massimo Mobilia

Consulenti Regione, 4 volte più che in Lombardia

martedì 21 Gennaio 2014

Nonostante da 206 incarichi da 3 milioni € nel 2011 si sia passati a 49 da 412 mila € nel 2013 sotto il governo Crocetta. Spesa ridotta rispetto al 2012, ma sempre esagerata: 49 esterni contro 13 nella Regione meneghina

PALERMO – Mentre è già scoppiato il caso "Arsgate" per le spese folli dell’Assemblea regionale siciliana, con una indagine della Procura di Palermo sull’utilizzo illegittimo di fondi per circa 10 milioni di euro destinati ai gruppi parlamentari, continua la nostra indagine sugli sprechi perpetrati dall’amministrazione regionale. Solo un settimana fa pubblicavamo il resoconto dei consumi folli a Palazzo d’Orleans, tra cancelleria, utenze, bollette di telefono e luce, automobili, spese legali, missioni e premi ai dirigenti.
 
Oggi è il turno dei consulenti, quell’esercito di esperti che negli anni passati aveva fatto gridare allo scandalo grazie alla compiacenza dell’ex presidente Raffaele Lombardo e di quelli che erano stati i suoi assessori e dirigenti. Tanto per ricordare dove finivano i soldi dei contribuenti siciliani citiamo nuovamente il dato del 2011, quando 206 incarichi erano costati 3 milioni di euro, e quello del 2012, quando 113 incarichi fino all’avvento di Rosario Crocetta erano costati 1 milione e 155 mila euro.
Per fortuna siamo molto lontani da quei numeri e alla fine del 2013 dobbiamo registrare finalmente una singolare tendenza al contenimento dei costi nell’assegnazione delle consulenze, che nell’ultimo anno sono state 49 per una spesa finale di 412.660 euro. Si è riusciti così per la prima volta nell’impresa di mantenersi dentro la somma di 497 mila euro che era stata stanziata nel Bilancio 2013 per vari incarichi di consulenza esterna. Scelta altrettanto lodevole quella di affidare incarichi a titolo gratuito (8 in totale tra le quarantanove), in tre casi da parte dell’assessorato ai Beni culturali, due sia per le Attività produttive che per l’assessorato alla Salute, uno anche dall’assessorato agli Enti locali.
Ma la cronaca degli elogi finisce qui. Innanzitutto perché dal nostro ultimo aggiornamento di settembre su numero e costi dei consulenti, il governo regionale ha assegnato negli ultimi mesi altri 10 incarichi con costi che ricadranno pure nell’anno in corso, nonostante l’auspicio fosse stato quello di non chiamare nuovi esperti.

Il primato all’assessorato Beni culturali

A cominciare dall’assessore Maria Rita Sgarlata che ha portato ai Beni Culturali altri quattro consulenti e che detiene il primato di incarichi e spese durante l’anno, come vediamo in tabella, soprattutto per far funzionare uno sconosciuto Sportello d’Arte Contemporanea della Sicilia (Sacs) per promuovere nel mondo la giovane creatività dell’Isola. Segue il presidentissimo Crocetta che continua il suo tour mediatico volto ad annunciare risparmi per miliardi di euro (tutt’ora non verificabili) da quando è alla guida della Regione siciliana, ma ha comunque scelto di affidare 11 incarichi di consulenza e spendere 94 mila euro.


Il confronto con la Lombardia

L’aspetto più grave però nella storia dei consulenti di Palazzo d’Orleans è sempre stato il risultato del raffronto, irriguardoso, con le altre regioni d’Italia ed in particolare con la Lombardia la quale, nonostante abbia il doppio degli abitanti della Sicilia, continua a mantenere numeri di gran lunga inferiori a quelli isolani. Nel 2013 il governo guidato da Roberto Maroni ha infatti affidato solo 13 incarichi di consulenza per una spesa di 257 mila euro, in una Regione che riesce a funzionare con appena 218 dirigenti e 2.706 dipendenti.
La Sicilia invece, con quasi 16 mila dipendenti da sfamare, non riesce a farsi bastare neanche oltre 1800 dirigenti e continua a chiamare esperti esterni. A questo punto "la domanda sorge spontanea", come avrebbe detto Antonio Lubrano, perché la Regione Lombardia riesce a soddisfare dieci milioni di abitanti con un numero di dipendenti sei volte meno quelli siciliani e quasi un decimo dei dirigenti isolani, e non può farlo la Regione Sicilia per la metà di abitanti? E come se non bastassero tanti dirigenti, Palazzo d’Orleans riesce ancora a superarsi nel reclutamento degli esperti. Sul fronte dei consulenti sarà allora il caso allora di cantare vittoria soltanto quando il governo Crocetta riuscirà a rientrare al di sotto dei parametri di confronto nazionali.

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