Ex Fiat, Crocetta porta un appuntamento - QdS

Ex Fiat, Crocetta porta un appuntamento

Rosario Battiato

Ex Fiat, Crocetta porta un appuntamento

domenica 08 Giugno 2014

Il governatore parla di incontro molto produttivo con Delrio e De Vincenti, finora concretezza assente sul futuro del polo industriale. Alla fine del mese previsto l’ennesimo incontro tra governi nazionale e regionale e Renzi ci spera

PALERMO – Nemmeno il Matteo Renzi da "corsa" di questi tempi è riuscito nell’impresa di risolvere il problema Termini. La tempestività vantata dal governo è stata soffocata proprio in Sicilia, dove ci sono oltre un migliaio di tute blu in attesa di buone notizie da quel novembre del 2011 che vide la chiusura dello stabilimento e l’abbandono della Fiat. Nei giorni scorsi si è parlato, ancora una volta, dell’ennesimo accordo vicino. Ormai non ci crede più nessuno.
In tempi di campagna elettorale Rosario Crocetta aveva promesso una risoluzione decisiva per Termini Imerese. A oltre un anno e mezzo di distanza da quegli annunci, a Termini la situazione è rimasta praticamente invariata, nonostante i contributi promessi. Il 13 maggio scorso la giunta regionale ha approvato il piano di riconversione industriale, prospettando finanziamenti sostanziosi per il settore, della meccanica e della green economy, inclusa la produzione di auto ibride ed elettriche.
 
Complessivamente, si tratta di un investimento di 250 milioni di euro da parte di Palermo e di altri 100, ancora tutti da confermare, da parte del governo (il precedente piano era da 450 milioni di euro).
Nei giorni scorsi il governatore è tornato sul tema in seguito all’incontro con il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio, uomo di fiducia del premier Renzi, e il viceministro allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti. A Palermo Crocetta non ha portato niente di concreto, se non una dichiarazione rilasciata alla stampa in cui fa riferimento a "colloquio molto produttivo" (si legga box a fianco).
 
Da parte del governo, in altri termini, le solite dichiarazioni di facciata. Delrio ha spiegato "che le vicende dei siti industriali siciliani sono già all’attenzione del governo nazionale e che verrà intensificata la discussione nei prossimi giorni, in relazione all’urgenza della situazione”.
 
Per Fiat ci sarebbe "una soluzione immediata", che giunge da due aziende fortemente interessate a investire, in particolare nel settore dell’automobile con la costruzione di ibride e nel settore della bioenergia. Il prossimo 26 giugno è stato convocato un incontro da De Vincenti, al quale parteciperanno i governi nazionale e regionale, il sindaco di Termini Imerese e le aziende.
 
Del salvataggio di Termini ha parlato anche Ferdinando Uliano, segretario generale di Fim-Cisl, che è stato intervistato da affaritaliani.it. Secondo il sindacalista, il grande problema di Termini – Marchionne ha sempre sostenuto la perdita di circa 1.500 euro per la produzione di una singola automobile nell’ex stabilimento palermitano (per l’assenza della componentistica in zona) – potrebbe essere risolto grazie alla realizzazione di auto ibride, che pur avendo costi maggiori rispetto alla Ypsilon che veniva prodotta, potrebbero portare preziose economie di scala.
Di recente l’assessore Vancheri aveva parlato dell’interesse di due aziende dell’orbita Fiat pronte a investire a Termini Imerese sfruttando gli impianti del Lingotto per assemblare la Ypsilon ibrida. Una eventualità subito smentita da ambienti vicini alla Fiat. Al vaglio di Invitalia, l’advisor del ministero dello Sviluppo economico, anche Mossi Ghisolfi per la realizzazione di una bioraffineria e un’azienda che produce batterie per l’automotive. Su un binario parallelo, al momento deserto, c’era anche l’interesse di importanti case automobilistiche asiatiche per la produzione di auto elettriche.
Nei giorni scorsi il tema Fiat è stato ripreso anche da Matteo Renzi nel corso del suo intervento al Festival dell’economia di Trento. Per il giovane premier, che ha parlato a lungo di mercato dell’auto e di rilancio della grande industria nazionale, Termini Imerese sarebbe uno dei luoghi da cui far ripartire un ambizioso progetto produttivo, assieme a Sulcis e Taranto.

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