Verdura golf resort e lavori sulla costa denunciate delle presunte irregolarità - QdS

Verdura golf resort e lavori sulla costa denunciate delle presunte irregolarità

Andrea Pizzo

Verdura golf resort e lavori sulla costa denunciate delle presunte irregolarità

sabato 31 Ottobre 2009

Sciacca (Ag). Sviluppo turistico e rischi per l’ambiente.
Le accuse. Gli ambientalisti parlano di danni al territorio, di difetti di istruttoria e di contrasti con precedenti pronunciamenti. Denunciato anche il mancato rispetto della trasparenza.
I prossimi passaggi. Si attende il responso dell’Ufficio legislativo e legale della Regione (che a sua volta dovrà tenere conto del parere del Cga) per saperne di più sulle autorizzazioni.

SCIACCA (AG) – Legambiente Sicilia torna a denunciare presunte irregolarità nell’ambito della realizzazione del Verdura golf resort. A finire sotto accusa, questa volta, sono i lavori di sistemazione della costa su cui sorge il complesso turistico di lusso di Sir Rocco Forte (in funzione da luglio 2009). Opere che, sebbene autorizzate, non sono state ancora ultimate. Ma solo per cause di natura meteorologica.
I legali di Legambiente hanno presentato un ricorso straordinario al Presidente della Regione contro gli enti (Arta, Sovrintendenza del Mare, Comune di Sciacca) che hanno rilasciato i permessi necessari per avviare tali operazioni a Invitalia spa (ex Sviluppo Italia) che, inizialmente, doveva effettuarli, salvo poi affidarli alla società del magnate italo-inglese. Gli ambientalisti chiedono la sospensiva e il successivo annullamento di tutte le autorizzazioni concesse.
Il motivo? Gli evidenti danni che – secondo loro – si starebbero causando al territorio. E non solo.
“Le violazioni ipotizzate sono numerose – spiega l’avvocato Nicola Giudice del Centro di azione giuridica di Legambiente – sia per il mancato rispetto di alcune procedure in tema di valutazione di impatto ambientale, sia per difetti di istruttoria, sia per il contrasto con precedenti pronunciamenti della Regione”.
Fra gli atti incriminati il principale è il Drs 789 del 6 agosto 2008, con cui l’assessorato regionale Territorio e ambiente – servizio 2 Via/Vas ha rilasciato il giudizio positivo di compatibilità ambientale con prescrizioni per il “Progetto esecutivo per la stabilizzazione dei pendii di frana e per la difesa della costa nel tratto compreso tra la Torre Macauda e il Fiume Verdura”, presentato da Invitalia spa. Nonché i provvedimenti di verifica di ottemperanza alle prescrizioni del suddetto Drs emanati dal Servizio 2 Via/Vas dell’Arta, tra i quali il numero 11889 dell’11 febbraio 2009 e il numero 24534 del 30 marzo 2009. Contestate anche la concessione demaniale marittima n. 78/2009 fornita dal dirigente generale del dipartimento regionale Territorio e ambiente per consentire la realizzazione delle opere conformemente ai provvedimenti che dichiarano la compatibilità ambientale e paesaggistica, l’autorizzazione ex articolo 55 del Codice della Navigazione n. 27321/2009 dell’8 aprile 2009 rilasciata dall’Arta-Servizio 9 Demanio marittimo per consentire la realizzazione delle opere entro la fascia di 30 metri dal demanio marittimo e le concessioni edilizie date dal Comune di Sciacca. Nonché  il verbale di validazione del progetto e del parere tecnico favorevole resi da parte del Rup e gli atti di Invitalia spa con cui è stato approvato in via amministrativa il progetto, avviati i lavori e assegnata l’esecuzione di alcune opere alla Srff-Mediterranea Golf & Spa Resort di Sir Forte.
Legambiente denuncia altresì che, a fronte dell’unicità dell’intervento del complesso denominato Verdura International Golf & Spa Resort previsto dall’accordo di programma e dal contratto di localizzazione, “lo stesso è stato frazionato in 17 diversi progetti, le cui istruttorie condotte in maniera separata e non coordinata stanno facendo venire meno la possibilità di una valutazione contestuale dei distinti impatti”.
“Ciò – si legge nel ricorso – in violazione delle procedure di valutazione di impatto ambientale che prevedono l’esame unitario dell’intervento ed il divieto di valutazione separata di lotti o parti di un’opera unitaria”.
Infine, viene posto anche una problema di trasparenza. “L’istruttoria del progetto in contestazione ed il rilascio dei provvedimenti in materia di Via – scrivono i legali del Centro di azione giuridica dell’associazione ambientalista – sono avvenuti in violazione delle tassative procedure di pubblicità previste dagli articoli 20, 24 e 27 del decreto legislativo 152/2006, modificato ed integrato dal numero 4/2008”.
Insomma, non sarebbero stati resi pubblici mediante giornali o siti web istituzionali.
“Gli elaborati progettuali che abbiamo verificato in questi mesi sono incompleti e contraddittori – conclude Angelo Dimarca responsabile del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente – e soprattutto si stanno causando profonde alterazioni all’assetto costiero”. Secondo Dimarca, poi, il peggio deve ancora arrivare: “Se verranno realizzate le barriere frangiflutto a mare e la gigantesca terra armata nei pressi della Torre del Verdura il paesaggio costiero e l’ambiente marino verranno ulteriormente stravolti”.
Gli ambientalisti auspicano una rivisitazione del progetto e, nel frattempo, attendono con ansia il responso dell’Ufficio legislativo e legale della Regione (che a sua volta dovrà tenere conto del parere del Cga) per sapere se le autorizzazioni sono state rilasciate con leggerezza.

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