In Sicilia la Pa non premia chi investe nella sostenibilità - QdS

In Sicilia la Pa non premia chi investe nella sostenibilità

Rosario Battiato

In Sicilia la Pa non premia chi investe nella sostenibilità

martedì 09 Febbraio 2016

A certificarlo sono i dati dell’ultimo rapporto Ispra: nell’Isola solo 5 provvedimenti agevolativi. Sono 126 le misure presenti in Italia, bene Emilia-Romagna, Lombardia e Liguria

PALERMO – In Sicilia la pubblica amministrazione non premia chi investe nella sostenibilità. Lo certificano i dati dell’ultimo rapporto Ispra che presenta lo stato dell’arte dei provvedimenti agevolativi adottati dalle pubbliche amministrazioni a livello locale per incentivare le organizzazioni registrate Emas (sistema volontario per le imprese e le organizzazioni impegnate nel valutare e migliorare la propria efficenza ambientale) e i prodotti certificati Ecolabel Ue (marchio  di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale). Sono 126 in tutta Italia, soltanto 5 nell’Isola.
“Dagli esiti dell’analisi – si legge nel report – emerge l’opportunità di concentrare gli sforzi sia in ambito regionale sia nazionale per favorire interventi integrativi che mirino a sostenere l’adozione di sistemi agevolativi snelli, in termini attuativi, stabili, cioè capaci di dare garanzia nel medio/lungo periodo ai soggetti destinatari e leggeri, cioè sostenibili per i bilanci regionali”.
In primo piano, nelle preferenze delle amministrazioni pubbliche, le agevolazioni sono quasi sempre concesse per entrambe le certificazioni ambientali, quindi Emas e Iso 14001 (identifica uno standard di gestione ambientale), senza fare differenze tra i due schemi “tranne rari casi in cui vengono riconosciuti ad Emas maggiori agevolazioni/premialità”. In questo modo le agevolazioni possono coinvolgere una platea più ampia, ma la “mancanza di gradualità riduce l’effetto stimolo al raggiungimento dell’Emas da parte delle organizzazioni già certificate Iso 14001”.
Le agevolazioni per l’Ecolabel, invece, riguardano 24 provvedimenti con la Sicilia che è tra quelle che ha maggiormente differenziato “inserendo l’Ecolabel all’interno di provvedimenti dedicati ai distretti produttivi e alla bioedilizia, affiancandola in questi casi come alternativa alla Dichiarazione Ambientale di Prodotto (Dap), ma anche al turismo e alla Rete Ecologica”.
Complessivamente ci sono 126 provvedimenti nazionali che prevedono agevolazioni per chi utilizza questi marchi comunitari di certificazione ambientale. In cima all’elenco troviamo l’Emilia Romagna (19 provvedimenti), seguita da Lombardia (13) e Liguria (12). La Sicilia, che ha fatto registrare appena 5 provvedimenti, si accomoda tra le ultime sette della classe assieme a Campania, Abruzzo, Marche, Umbria, Veneto e Bolzano.
Gli obiettivi oggetto dei provvedimenti, almeno a livello nazionale, riguardano proprio l’agevolazione dell’adozione delle tre certificazioni ambientali (29, circa il 23%). Nell’ambito Emas, invece, trionfano i rifiuti (21 provvedimenti), mentre altri riconoscono a tutte le organizzazioni che esibiscono questa certificazione delle “semplificazioni nel rilascio delle autorizzazioni, riduzione dei tempi e dei costi delle istruttorie, semplificazioni nei controlli e nel monitoraggio ambientale”.
Agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni sono previste in 10 Regioni su 15, di cui solo in Campania come Regione del Sud. Anche per questo l’espansione delle certificazioni può ancora crescere molto, soprattutto in una Sicilia che resta comunque tra le prime cinque piazze con 19 licenze Ecolabel rilasciate al 2014. Ancora zero, invece, alla casella dei comuni in “possesso della registrazione Emas e, pertanto, il grosso sforzo dell’Arpa Sicilia è proprio quello di attivare le azioni più opportune per incentivare i Comuni siciliani ad aderire”.

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