70 anni Ars, la politica che si "autocelebra" - QdS

70 anni Ars, la politica che si “autocelebra”

Raffaella Pessina

70 anni Ars, la politica che si “autocelebra”

sabato 27 Maggio 2017

Ardizzone: “Classe dirigente illuminata”. Ma la Sicilia resta al buio. Presente alla cerimonia anche il Capo dello Stato, Mattarella

PALERMO – Seduta solenne ieri mattina a Palazzo dei Normanni per celebrare i 70 anni dalla prima seduta del Parlamento siciliano. All’evento, che si è tenuto a Sala d’Ercole, hanno partecipato autorità istituzionali, politiche, militari e civili. Imponenti le misure di sicurezza all’interno e all’esterno del Palazzo dei Normanni. Ospite d’onore, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale prima di entrare in Aula, dove è stato accolto dall’inno nazionale, si è soffermato per qualche minuto con il presidente dell’Assemblea siciliana, Giovanni Ardizzone, nella torre pisana, l’ufficio della più alta carica parlamentare. Presente alla cerimonia anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. 
Il presidente dell’Ars, Ardizzone, in apertura del suo discorso ha sottolineato come “la presenza in Aula del Capo dello Stato costituisce motivo di orgoglio per questa Assemblea, che ha il vanto di rappresentare in Europa il primo Parlamento che la storia ricordi”. Ardizzone ha toccato il tema della mafia: “Non vi è dubbio che, nel corso dei decenni, la mafia si è insinuata tra questi scranni ed ha frequentato questo palazzo, confondendosi talvolta con una parte della classe politica. Quella stessa politica che ha negato nei decenni l’esistenza della mafia rendendosene nel contempo serva e complice”. Il presidente ha poi proseguito nel suo discorso parlando dell’Autonomia: “Sarebbe ingiusto ed ingeneroso non riconoscere che, pur in un contesto difficile, grazie all’autonomia sono state attuate importantissime riforme, da quella agraria a quella urbanistica, a quella sull’elezione diretta dei sindaci e alle tante altre prese ad esempio nel resto d’Italia. Se ciò è stato possibile lo si deve a quella classe dirigente illuminata che ha utilizzato la specialità come mezzo di riscatto del popolo siciliano e non come fine della sua azione politica”. Tema scottante quello della specialità della Sicilia con uno Statuto spesso, come si è detto da più parti, non applicato; proprio per questo, in quest’ultima legislatura, le leggi di riforma sono state praticamente impugnate, se non tutte almeno in parte, generando una immobilità che non ha di certo aiutato l’Isola.
Ardizzone, infatti, ha ribadito la necessità di una revisione dello Statuto speciale, che, “oltre a sfrondarlo dei profili di difficile se non impossibile attuazione, ne adegui forma e contenuto alla mutata realtà sociale, economica e giuridica. Ciò deve concretamente tradursi, a mio avviso, in un percorso riformatore, concordato con lo Stato e possibilmente comune a tutte le autonomie speciali, che ‘attualizzi’ le Carte statutarie”.
Il presidente dell’Ars ha ricordato anche come sugli scranni di Sala D’Ercole “si sono seduti deputati che, per la loro autorevolezza e il loro rigore morale, hanno pagato con la vita l’impegno politico, come i compianti Pio La Torre e Pier Santi Mattarella. Risuona ancora in questa sala – ha proseguito – il coraggioso auspicio a ‘isolare e a respingere i comportamenti mafiosi’, formulato 38 anni fa dal presidente Pier Santi Mattarella, in occasione della visita del Capo dello Stato Sandro Pertini”.
È stata quindi la volta del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha parlato dell’ultima Finanziaria approvata con la quale sono stati stanziati soldi per le persone con disabilità, ed ha proseguito bacchettando i vari governi nazionali che si sono susseguiti nel tempo senza rispettare la specialità dello Statuto siciliano: “Le vicende politiche siciliane non sempre hanno dato, negli anni, una rappresentazione corretta dell’Isola e non sempre i governi nazionali hanno operato nel rispetto delle competenze dello Statuto, ma l’appartenenza allo Stato italiano ha permesso alla Sicilia di crescere e progredire, basti pensare al ruolo svolto dalla magistratura e dalle forze dell’ordine che hanno potuto esercitare un’azione efficace di contrasto contro le organizzazioni criminali e mafiose”.
Alla cerimonia non è passata inosservata l’assenza di quasi tutti i parlamentari del Movimento Cinquestelle. Erano presenti solo Valentina Palmeri e Gianina Ciancio. Nonostante ciò, l’ufficio stampa del gruppo parlamentare del Movimento spiega che le assenze dipendono da impegni dei singoli parlamentari e che non c’è stata alcuna decisione di comune accordo per disertare la cerimonia. Era invece il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Franco Iacop, in veste di coordinatore della Conferenza dei Consigli regionali.
Il 70/o anniversario è stato ricordato anche con una mostra e, dopo accurati lavori di restauro e di manutenzione, saranno aperti e stabilmente visitabili dal pubblico gli appartamenti reali e i giardini del Palazzo.
 
A fine cerimonia il Presidente Ardizzone ha chiuso i “lavori” e rinviato la seduta al 14 giugno. Ancora più di 15 giorni prima di rivedere aperti i battenti di Sala D’Ercole, complici gli impegni dei politici per le elezioni amministrative, e il lavoro preparatorio delle commissioni sul “collegato” alla Finanziaria.

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