Regione, vincitori di concorso: a casa - QdS

Regione, vincitori di concorso: a casa

Gian Andrea Costa

Regione, vincitori di concorso: a casa

martedì 22 Dicembre 2009

Riunione Ordine architetti di Palermo, alla vigilia del passaggio di consegne all’assessorato BB. CC. per azzeramento deleghe. Professionisti che attendono da dieci anni e hanno congelato ogni prospettiva di carriera

PALERMO – Il QdS se ne è occupato più volte, ma inchieste e denunce sono rimaste sinora senza risposta. Pare proprio che per coloro, e tra questi soprattutto gli architetti,  che hanno superato il concorso dei Beni Culturali della Regione siciliana bisogna tirare in ballo Kafka.
Sono trascorsi infatti quasi dieci anni dalla pubblicazione del bando, sono state faticosamente stilate graduatorie e sono stati altrettanto regolarmente presentati ricorsi, sono stati compilati elenchi “definitivi” per poi scoprire che una legge intanto approvata impediva l’assunzione nel ruolo annunciato (quello di dirigente). Si è aperto dunque un ulteriore contenzioso a colpi di carte legali, nel frattempo si sono passati il testimonio numerosi assessori e sono stati dilapidati mesi di lavoro per studiare tonnellate di carte. Risultato: alla vigilia dell’ennesimo passaggio di consegne all’assessorato per l’azzeramento delle deleghe annunciato da Lombardo, cento architetti vincitori del concorso non sanno a che santo (o più semplicemente a quale funzionario regionale) votarsi per aver riconosciuti i propri diritti.
“E nel frattempo – hanno sostenuto in una riunione che si è svolta in questi giorni presso la sede dell’Ordine professionale, a Palermo – la Regione ha assunto per chiamata diretta con contratti a tempo determinato, creando nuovi precari, e ha promosso al ruolo di dirigente tutti i funzionari già inquadrati contraddicendo quanto indicato dalla legge 10 del 2000 che è stata invece adottata per bloccare il nostro adeguato inserimento, cambiando le carte in tavola a gioco, e concorso, già iniziato”.
In alcuni casi – ricordano gli architetti in un comunicato approvato alla fine della riunione- i vincitori, ma dopo una battaglia legale, sono stati inquadrati col ruolo di dirigente. E la Regione, con la finanziaria del 2009, ha voluto sanare le situazioni di alcune figure professionali. Ma per gli architetti la soluzione non è all’orizzonte. E dire che l’assessore dell’epoca del concorso Salvatore Morinello, aveva dichiarato: “Per il nostro assessorato serve personale specializzato, non altri assistiti. I precari servono solo in periodo elettorale”.
Le cose non sono andate però in questa direzione e così professionisti con un ricco curriculum hanno atteso per dieci anni il riconoscimento dei loro requisiti e congelato ogni prospettiva di carriera. Con un danno, tra l’altro, pagato da tutti, visto che in questi anni ben sedici dipendenti regionali sono stati impegnati a studiare le carte in barba a tutte le norme che impongono tempi certi per la conclusione dei concorsi. Certo, la mole dei candidati – e non era difficile immaginarlo – era smisurata: quasi 380 mila concorrenti per mille posti nei vari ruoli indicati. Ma i dieci anni trascorsi, e i pasticci interpretativi, non possono essere facilmente giustificati. E si parla, tra l’altro, dell’unico concorso bandito dalla Regione negli ultimi venti anni.
Nella difficoltà di individuare un interlocutore istituzionale per avere risposte certe o quantomeno indicazioni sulle loro prospettive, gli architetti vincitori, solo sulla carta, del concorso hanno deciso di organizzarsi per intraprendere “tutte le azioni necessarie e opportune perché venga fatta chiarezza”. Sarà istituito dunque un sito web (www.comitatoconcorsoarchitetti.tk) per discutere ed elaborare inziiative on line. E per ogni provincia è stato individuato un referente.
 

 
Le tappe di una vicenda iniziata nel 2000 e non ancora conclusa
 
– L’odissea inizia il 14 aprile 2000, data in cui viene bandito dall’assessorato per i Beni Culturali e Ambientali il concorso per 797 posti tra personale tecnico e dirigenziale (pubblicato nella Gurs n.14).
– 100 i posti disponibili per gli architetti a fronte di 6.720 candidati.
– La legge regionale 10/2000 (pubblicata sulla Gurs n.23 del 17 maggio del 2000) indica che non è prevista come messa a concorso la figura del Dirigente tecnico.
– Il 23 dicembre 2004 l’amministrazione regionale pubblica la graduatoria provvisoria.
– Il 2 ottobre 2007 viene stilato il decreto con il quale il dirigente generale del dipartimento approva la graduatoria.
– L’11 febbraio 2008 viene rettificata la graduatoria definitiva con la dichiarazione dei vincitori del concorso.
– Il 23 Aprile 2008 il QdS denuncia per la prima volta i ritardi da parte dell’amministrazione regionale che, fa sapere, provvederà al più presto a velocizzare il complesso iter burocratico.
– In seguito all’insediamento della nuova giunta di governo nel maggio del 2008, il QdS del 26 giugno 2008 riapre la questione interpellando l’allora neo eletto assessore ai Beni Culturali Antonello Antinoro sull’annosa vicenda del concorso. L’assessore si impegna a non lasciare insoluta una situazione che definisce “estremamente importante”.

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