Enti locali: assenteismo e omertà - QdS

Enti locali: assenteismo e omertà

Luca Insalaco

Enti locali: assenteismo e omertà

mercoledì 06 Gennaio 2010

Trasparenza. Quei dati scoraggianti e quelli ancora nascosti.
Pareggio. Il confronto sulle presenze sul posto di lavoro con le città “gemelle” del Nord si è chiuso in parità. Spicca il 2,8% del Comune di Verbania contro il 29,5% di Enna.
Comune di Messina. Dei dirigenti vengono pubblicati soltanto gran parte degli indirizzi e-mail, mentre mancano del tutto le retribuzioni, i curricula e le informazioni sulle assenze.

PALERMO – Mettendo a confronto i dati sui tassi di assenza nei Comuni capoluogo siciliani e quelli delle città del Nord Italia che più vi si avvicinano per numero di abitanti, il bilancio si rivela, un po’ a sorpresa, di sostanziale parità. Nonostante tutto, a dimostrarsi pessime portabandiera dell’Isola sono soprattutto le due città simbolo della nostra Isola: Palermo e Catania.
C’è comunque da segnalare una scarsa attenzione, da parte della Pa siciliana, nei confronti della legge 69/2009. Si ha quasi l’impressione che ci sia la volonta di nascondere determinate informazioni, sottraendole all’analisi dell’opinione pubblica. La completa trasparenza amministrativa, insomma, è ancora un miraggio: basti guardare i dati inseriti sui siti internet istituzionali dei vari enti, troppo spesso incompleti e difficili da trovare.
 
C’è chi sostiene che il Po, ammantato di sacralità, rappresenti la linea di demarcazione tra vizio e virtù, stacanovismo e “fannullonaggine”. Sarà veramente così? Non sempre, almeno stando ai dati sui tassi di assenza inviati dalle amministrazioni pubbliche al Ministero per la Pa e l’Innovazione. Mettendo a confronto i capoluoghi di provincia siciliani con le città del Nord Italia che più vi si avvicinano per numero di abitanti, il bilancio si rivela di sostanziale parità. A dimostrarsi pessime portabandiera dell’Isola sono soprattutto le due città simbolo della nostra Isola. Il Comune di Catania a ottobre (sono riferiti a questo mese i dati più recenti) ha fatto registrare una media di assenze del 15% contro l’11% del Comune di Venezia. Male, e per un duplice motivo, anche il Comune di Palermo, con il 20% di assenze contro il 14% di Genova. Il dato del capoluogo è ancora quello dell’ultimo quadrimestre 2008.
Fa peggio, anche se di poco rispetto alla gemella del Nord, il Comune di Agrigento che, sempre a ottobre, ha fatto segnare una media di assenze del 18,5%, contro il 18% del Comune di Legnano. Decisamente più pesante il passivo del Comune di Enna, i cui dipendenti nel mese di settembre, e quindi in pieno clima vacanziero, hanno fatto registrare il 29,5% di assenze contro il 2,8% (due virgola otto, avete letto bene) di Verbania.
Ci sono anche i Comuni capoluogo siciliani virtuosi, che sono riusciti a battere, nel periodo preso in considerazione, i “diretti concorrenti” del Nord Italia. Ma di questi, ci occuperemo più avanti.
Se dunque, dati alla mano, il sostanziale pareggio tra Nord e Sud può valere a sfatare un luogo comune sui lavoratori meridionali, dalle pagine internet delle amministrazioni sicule emerge tuttavia una maggiore “distrazione” e talvolta anche l’esigenza di uno stimolo verso la pubblicazione dei dati. Sul sito del Comune di Messina, per esempio, la pagina dedicata alla trasparenza amministrativa risulta in aggiornamento ormai da mesi. Ma dei dirigenti vengono pubblicati soltanto gran parte degli indirizzi e-mail, mentre mancano del tutto le retribuzioni, i curricula e i dati sulle assenze. Al Comune di Ragusa è stata necessaria una nostra richiesta perché sul sito istituzionale comparissero i dati aggiornati e per giunta con il dettaglio della tipologia di assenze per settori.
Se i Comuni lasciano a desiderare, non brillano per attenzione neppure le Province. Niente assenze sul sito della Provincia di Palermo. Nonostante un banner sulla homepage faccia riferimento alla trasparenza dell’ente, seguendo il link ci si imbatte in alcuni documenti, quali lo statuto, le determine dirigenziali e le delibere di Giunta e Consiglio. Non c’è traccia, invece, sui quei “tassi di assenza e di maggiore presenza del personale” prescritti dalle Legge n.69/2009.
 
Restando nella parte Occidentale dell’Isola, si mostra conforme alle disposizioni ministeriali la Provincia di Trapani, che pubblica on-line le assenze relative al periodo giugno-ottobre 2009. Nell’ultimo mese di cui vengono fornite notizie le assenze si sono attestate all’11,19%. Si alza di cinque punti percentuali il tasso di assenteismo se ci spostiamo nell’entroterra siculo e per la precisione a Enna, dove nel mese di ottobre si è registrato 16,3% di assenze. Ad alzare la media ennese – va detto – è il dato della Polizia provinciale, pari nel mese in esame al 32,4%. Alle amministrazioni provinciali di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa va invece la palma dei siti più aggiornati. Gli ultimi dati dei dipendenti nisseni si riferiscono al mese di novembre e rivelano una media di assenze pari al 15,1%. Media quasi raddoppiata ad Agrigento, i cui settori dirigenziali, sempre per il mese di novembre, fanno registrare il 28% di assenze: si va dal 13% del gruppo Gare, contratti e concessioni, al 58% di Ufficio stampa-Urp-Attività culturali e sportive. Sul fronte orientale della nostra regione, poi, troviamo il 16,3% di assenze degli 826 dipendenti della Provincia di Catania, relativamente al mese di ottobre, e il 15% della provincia di Ragusa nel mese di novembre.
Insieme alla Provincia palermitana vanno dietro la lavagna le province di Messina e Siracusa. Se la prima non ha ancora recepito le direttive del ministro Brunetta, per la seconda le informazioni sulle assenze rappresentano una pensante la macchia nella pagina web dedicata alla trasparenza.

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