Rifiuti, il dibattito si infiamma, M5s contro Musumeci e Galletti - QdS

Rifiuti, il dibattito si infiamma, M5s contro Musumeci e Galletti

redazione

Rifiuti, il dibattito si infiamma, M5s contro Musumeci e Galletti

sabato 06 Gennaio 2018

Giampiero Trizzino: “Inutile che il presidente accusi i Comuni, vanno aperti nuovi impianti”. Leoluca Orlando invece apre una linea di credito al Governo regionale

PALERMO – Dopo la conferenza di Nello Musumeci, che ha invocato lo stato di emergenza in Sicilia per il caos sulla gestione dei rifiuti, e la risposta “indiretta” del ministro Galletti, che ha chiesto alle Regioni in difficoltà “soluzioni strutturali” e non palliativi come quello di inviare la spazzatura all’estero, il dibattito sull’argomento continua a infiammare gli animi.
 
Bordate al neo governatore arrivano dal Movimento cinque stelle, che per la verità non le manda a dire nemmeno a Galletti. “Il ministro – esordisce Giampiero Trizzino, deputato pentastellato ormai esperto di cose ambientali in virtù della precedente esperienza come presidente di commissione all’Ars – bacchetta Musumeci sulla proposta di spedire i rifiuti all’estero, quando fu lui stesso a stabilirlo appena un anno e mezzo fa con una ordinanza del 2016. Musumeci, invece, si informi meglio sugli obblighi della Regione, prima di scaricare le responsabilità sui Comuni. Morale, sono l’uno peggio dell’altro”.
 
“La legge – continua Trizzino – impone alla Regione di dotarsi di un piano regionale dei rifiuti che garantisca un numero di impianti sufficienti a coprire il fabbisogno di materiali recuperati dalla differenziata. Molti comuni hanno difficoltà a trovare disponibilità al conferimento presso gli attuali impianti per il trattamento dell’umido e dunque sono impossibilitati a fare la raccolta differenziata. È inutile – aggiunge il parlamentare M5s – che Musumeci punti il dito su di loro, se la Regione non li mette nelle condizioni di conferire le frazioni differenziate. L’organico rappresenta il 40% dei rifiuti. All’attivo sono presenti solo 8 impianti per una capacità di 210 tonnellate l’anno. Se la Sicilia vuole raggiungere il 65% di raccolta deve triplicare questi valori e per farlo, la Regione deve aprire nuovi impianti”.
 
Mano tesa al neo governatore, invece, dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Confermo al presidente la condivisione delle censure rispetto alla gestione dei rifiuti negli ultimi 20 anni, al sovraccarico di costi per i Comuni e di disservizi per i cittadini, alle presenze anomale di imprenditori privati che si trovano spesso a svolgere la loro attività in condizioni oligopoliste e soprattutto alla mancanza di un’impiantistica”.
 
“Dal 2014 come Anci continuiamo a ripetere – dichiara Orlando – che occorre realizzare stazioni di compostaggio e di trasferenza. Serve un intervento regionale per uscire fuori dalla logica dell’emergenza. La discarica di Bellolampo si e’ resa disponibile per fronteggiare la crisi siciliana”.
 
Rispetto all’ipotesi di esportare all’estero i rifiuti, definita “inammissibile” dal ministro dell’Ambiente, Orlando apre una linea di credito al Governo: “Noi ci aspettiamo che Musumeci indichi un’uscita dell’emergenza che tenga conto del progetto. Siamo stanchi di 15 anni di emergenza che ha prodotto altra emergenza”.

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