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Palermo – Campo nomadi nell’occhio del ciclone

redazione

Palermo – Campo nomadi nell’occhio del ciclone

venerdì 10 Agosto 2018

Gruppi di cittadini hanno protestato contro l’assegnazione di alcuni immobili alle famiglie rom. Opposizioni all’attacco, ma Orlando avverte: “Attuiamo un provvedimento della Magistratura” 

PALERMO – Le operazioni di sgombero del campo nomadi della Favorita, avviate dal Comune anche a seguito del sequestro disposto dal Tribunale su richiesta della Procura, continuano a suscitare polemiche, soprattutto in relazione alla destinazione delle famiglie che dovranno abbandonare l’area.
 
Ha suscitato scalpore, per esempio, l’iniziativa dei residenti di via Felice Emma, nella zona di via Altofonte, i quali hanno protestato contro la scelta dell’Amministrazione comunale di assegnare alcuni immobili confiscati alla mafia alle persone provenienti dal campo nomadi della Favorita.
 
 
 
Una protesta che ha alimentato il fuoco del dibattito politico, con il movimento “Diventerà bellissima”, quello presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, che ha espresso solidarietà e vicinanza ai cittadini che “sono in protesta contro la decisione dell’Amministrazione comunale di assegnare in tempi record una villa confiscata a oltre 70 rom provenienti dal campo nomadi”.
 
Anche il consigliere comunale Sabrina Figuccia è intervenuto sulla vicenda, giudicando l’operato del Comune come una scelta contraria “a tutti quei cittadini residenti che da anni pagano le tasse, si attengono a tutti i regolamenti, versano tutti i tributi per non avere in cambio alcun tipo di servizio da questa Amministrazione. I cittadini lamentano infatti la mancanza di illuminazione pubblica, di acqua corrente, di raccolta di rifiuti, la mancanza di rete fognaria e trasporto pubblico. Quest’ultimo in particolare pare sia stato soppresso di recente, isolando la zona e costringendo i residenti, tra cui diversi disabili, a munirsi di mezzi propri”.
 
“L’Amministrazione – ha aggiunto – non può fare due pesi e due misure e continuare a esercitare principi di uguaglianza a fasi alterne, in considerazione a quanto recita l’articolo 3 della nostra Costituzione, che sancisce l’uguaglianza formale e sostanziale per tutti i cittadini, e io aggiungo soprattutto per tutti coloro che da anni aspettano una casa, e che invece non hanno ricevuto alcun aiuto proprio da chi, soltanto a parole, manifesta principi di giustizia sociale”.
 
Accuse rispedite al mittente, con parole molto dure, dal sindaco Orlando. “L’Amministrazione comunale – ha detto – presenterà insieme al Comando di Polizia municipale un esposto alla Procura della Repubblica, affinché siano individuati e sanzionati coloro che compiono o favoriscono atti violenti e illegali che potrebbero impedire l’attuazione di un provvedimento disposto dalla Magistratura, con riferimento alla dismissione del campo nomadi della Favorita”.
 
“Il piano di dismissione – ha aggiunto – proseguirà nei prossimi giorni secondo il crono-programma che è stato illustrato al Consiglio comunale e comunicato alle competenti Autorità”.
Il primo cittadino ha poi espresso “apprezzamento e condivisione di impegno per tutti gli uffici che stanno operando per attuare quanto previsto dal provvedimento del Tribunale, nel rispetto dei regolamenti comunali”.
 
A sostegno del sindaco anche i rappresentanti del gruppo consiliare di Sinistra Comune: “Chi alimenta la guerra tra poveri – hanno affermato – è un irresponsabile. L’Amministrazione comunale, così come sta facendo, deve farsi carico di tutte le esigenze sociali: è inaccettabile mettere in contrapposizione palermitani poveri contro palermitani ancora più poveri. La dismissione del campo rom non toglierà diritti né risorse destinate alle esigenze sociali complessive della città. Evidentemente alcuni non sanno che diversi abitanti del campo Rom sono nati a Palermo, vivono in città da trent’anni e sono cittadini italiani”.
 
“Non sono accettabili – hanno concluso – discriminazioni etniche né stereotipi xenofobi. È ampiamente dimostrato infatti che la comunità rom palermitana è ormai parte integrante della città, visto che dal 1990 centinaia di persone vivono in viale del Fante, non in una zona emarginata di Palermo”.

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