Stipendi d’oro a manager pubblici - QdS

Stipendi d’oro a manager pubblici

Lucia Russo

Stipendi d’oro a manager pubblici

giovedì 14 Maggio 2009

A Robert Leonardi, Rossana Interlandi, Nicola Vernuccio, Gian Maria Sparma e Cosimo Gioia 205 mila € lordi l’anno. A Patrizia Monterosso, Romeo Palma e Maurizio Guizzardi fino a 295 mila € con il premio di rendimento

PALERMO – “Nella finanziaria 2007 un nostro emendamento aveva abolito gli ‘stipendi d’oro’ per i manager della Regione: su nostra proposta era stata inserita, infatti, una norma che fissava in 250 mila euro il tetto massimo per le retribuzioni dei dirigenti esterni. Il governo regionale ha il dovere di attenersi a questa disposizione”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all’Ars, a proposito della delibera con la quale la giunta regionale ha stabilito le retribuzioni per i contratti dei dirigenti esterni. “Aggirare il tetto di 250 mila euro aggiungendo alla ‘retribuzione base’ un ‘premio di rendimento’ – conclude – è una decisione del tutto inopportuna, che mi aspetto venga immediatamente ritirata”. L’articolo 19 della finanziaria 2007 prevede che “gli emolumenti spettanti ai dirigenti a contratto dell’amministrazione regionale o presso gli enti controllati o società partecipate a maggioranza dalla Regione, non possono eccedere l’importo di 250 mila euro annui”.

I soggetti interessati sono dirigenti esterni dell’amministrazione regionale nominati recentemente: 1. Robert Leonardi (Ufficio di Bruxelles e Roma); 2. Nicola Vernuccio (Industria); 3. Gian Maria Sparma (Pesca),4. Rossana Interlandi (Ambiente) e 5. Cosimo Gioia (Agricoltura). A questi cinque andranno 205 mila euro lordi annui, comprensivi del premio di rendimento. Pare che i 205 mila euro si raggiungano aggiungendo allo stipendio base di 95 mila euro la massima indennità di posizione. Raggiungendo così la figura al top come stipendio, dell’amministrazione regionale, ovvero il segretario generale.
Altri due dirigenti esterni, che erano, già da prima di questo Governo, alla Regione, toccano 250 mila euro lordi. Si tratta di : 1. Patrizia Monterosso (Formazione) e 2. Romeo Palma (Ufficio legislativo e legale). Ma c’è anche Maurizio Guizzardi (Sanità), che alla Regione è entrato a febbraio. Per questi ultimi, si specificano addirittura 295 mila euro (compreso premio di rendimento) Succede ingiustamente che esterni di lungo corso hanno stipendi più bassi.
Alle polemiche giunte anche dalla maggioranza, il coordinamento regionale dell’Mpa ha risposto: “Sulle emolumenti contrattuali dei direttori regionali si sono sprecate  inesattezze e imprecisioni come sempre capita a  chi non sa di cosa parla”.
“Se però sono almeno in parte comprensibili astio e risentimento per la forte azione di rinnovamento avviato nei vertici della macchina burocratica dal presidente Lombardo – prosegue – che ha intaccato antichi privilegi e fruttuose rendite di posizione, è invece intollerabile ricorrere alla falsità e alla evidente pretestuosità invocando un inesistente superamento dei limiti delle retribuzioni”. “È infatti ovvio e naturale che la giunta nella sua collegialità nello stabilire i compensi si sia agganciata a quanto previsto dai contratti dei dirigenti, – afferma l’Mpa – al lordo delle ritenute di legge. Che di fatto significa decurtare di oltre la metà i compensi di cui, com’è noto, il 30 % sono agganciati alla premialità per i risultati che gli stessi dirigenti conseguiranno”.

Il deputato del Pdl Marco Falcone ha solidarizzato con l’assessore Ilarda contro tale delibera di Giunta. “Dopo la rigorosa applicazione dei principi d’austerità in questa Finanziaria, voluta dal Governatore Lombardo, il Parlamento e la gente si aspettano – ha detto Falcone – che si ponga fine agli sperperi e si ottimizzi anche la macchina burocratica ed amministrativa della Regione Sicilia, valorizzando quelle risorse umane e professionali che invece, pur percependo cospicui compensi, vengono tenuti ‘parcheggiati’ in attesa di affidare loro quelle mansioni per le quali vengono retribuiti”.

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