L’assessore regionale alle Attività produttive giudica “scandaloso” l’atteggiamento del presidente dell’Ars nella notte del bilancio. Venturi: dichiarata inammissibile norma che avrebbe permesso a molte Pmi di accedere ai bandi UE
PALERMO – “Applicare rigidamente il regolamento nei confronti degli avversari e invece, per gli amici, interpretarlo, è tutt’altro che onorevole, soprattutto per la più alta carica di palazzo dei Normanni.
È stato scandaloso l’atteggiamento del presidente dell’Ars Francesco Cascio a proposito della mancata abrogazione dell’articolo 5 della legge regionale 20/2007 (legge sulle disposizioni in materia di finanziamenti agevolati e contributi del POR Sicilia 2007-2013), che avrebbe dato l’opportunità a migliaia di PMI siciliane di partecipare nei tempi stabiliti dalla nuova programmazione 2007-2013 ai bandi a regime di aiuto”.
Lo afferma l’assessore regionale alle Attività Produttive Marco Venturi a proposito di una norma dichiarata inammissibile dalla presidenza dell’Ars.
“Tutto è accaduto nella notte di approvazione del bilancio 2010. Con tatticismi tipici di un modo di fare politica del passato, che io combatto duramente, il presidente Cascio – prosegue Venturi – ha ritenuto inammissibile l’emendamento che abrogava l’articolo 5: l’emendamento cancellava l’obbligatorietà, da parte delle aziende, di presentare la certificazione di bilancio: una opportunità considerevole per le migliaia di micro, piccole e medie imprese siciliane”.
La certificazione di bilancio – secondo Venturi- serve soltanto ad appesantire maggiormente il carico delle certificazioni di natura formalistica.
“Io mi chiedo quali interessi abbiano spinto il presidente Cascio – aggiunge – a non accettare la proposta di abrogazione. Vorrei ricordagli che in nessuna regione italiana o del mondo, dove è presente un sistema liberale e capitalista, di cui lui dovrebbe essere portatore sano visto la sua appartenenza politica, la certificazione di bilancio è volontaria e non obbligatoria. Ecco la ragione per cui, nei mesi scorsi, avevo accolto la proposta di abrogazione avanzata da tutte le categorie produttive dell’isola”.
Dal mondo produttivo infatti – recita una nota dell’assessore – era giunto il grido d’allarme sull’impossibilita’ di molte aziende a partecipare ai bandi della nuova programmazione sui regimi d’aiuto perché i tempi di rilascio della certificazione di bilancio sono troppo lunghi.
“Vista la forte crisi finanziaria e occupazionale dobbiamo trovare gli strumenti idonei per evitare infiltrazioni di faccendieri o soggetti vicini alla criminalità organizzata e mafiosa ed evitare di disperdere queste risorse importanti per lo sviluppo delle pmi siciliane in interventi che non hanno alcuna ricaduta occupazionale, di valore aggiunto, competitività, internazionalizzazione, qualificazione delle imprese e del mercato del lavoro, così come è accaduto con la precedente programmazione dell’UE 2000 – 2006”.
Secondo Venturi, dunque, per non ripetere gli stessi errori “sarebbe stato opportuno togliere l’obbligatorietà della certificazione di bilancio e rafforzare i controlli su tutte le imprese beneficiarie di finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto, attraverso la natura e la funzione delle informative prefettizie antimafia, strumento esistente utile per riscontrare l’eventuale intervento della criminalità organizzata in attività economiche e lucrative”.
Intanto, sempre ieri Venturi, ha bocciato il bilancio di previsione 2010 del consorzio Asi di Agrigento.
“L’Asi di Agrigento – secondo l’ufficio di vigilanza dell’assessorato – ha violato ripetutamente le prescrizioni precedentemente emanate con direttiva assessoriale e relative ad alcuni aspetti gestionali da evidenziare nell’ambito dei bilanci di previsione del 2010. Il consorzio Asi agrigentino inoltre ha violato la legge e lo stesso statuto consortile”.
Il provvedimento è scaturito dalla situazione gestionale e finanziaria è propedeutico al commissariamento dell’Ente consortile, il cui provvedimento è stato presentato dall’assessore Venturi ed è in attesa di parere da parte della giunta di governo.