“Cascio blocca lo sviluppo delle imprese” - QdS

“Cascio blocca lo sviluppo delle imprese”

“Cascio blocca lo sviluppo delle imprese”

martedì 04 Maggio 2010

L’assessore regionale alle Attività produttive giudica “scandaloso” l’atteggiamento del presidente dell’Ars nella notte del bilancio. Venturi: dichiarata inammissibile norma che avrebbe permesso a molte Pmi di accedere ai bandi UE

PALERMO – “Applicare rigidamente il regolamento nei confronti degli avversari e invece, per gli amici, interpretarlo, è tutt’altro che onorevole, soprattutto per la più alta carica di palazzo dei Normanni.
È stato scandaloso l’atteggiamento del presidente dell’Ars Francesco Cascio a proposito della mancata abrogazione dell’articolo 5 della legge regionale 20/2007 (legge sulle disposizioni in materia di finanziamenti agevolati e contributi del POR Sicilia 2007-2013), che avrebbe dato l’opportunità a migliaia di PMI siciliane di partecipare nei tempi stabiliti dalla nuova programmazione 2007-2013 ai bandi a regime di aiuto”.
Lo afferma l’assessore regionale alle Attività Produttive Marco Venturi a proposito di una norma dichiarata inammissibile dalla presidenza dell’Ars.
“Tutto è accaduto nella notte di approvazione del bilancio 2010. Con tatticismi tipici di un modo di fare politica del passato, che io combatto duramente, il presidente Cascio – prosegue Venturi – ha ritenuto inammissibile l’emendamento che abrogava l’articolo 5: l’emendamento cancellava l’obbligatorietà, da parte delle aziende, di presentare la certificazione di bilancio: una opportunità considerevole per le migliaia di micro, piccole e medie imprese siciliane”.
La certificazione di bilancio – secondo Venturi- serve soltanto ad appesantire maggiormente il carico delle certificazioni di natura formalistica.
“Io mi chiedo quali interessi abbiano spinto il presidente Cascio – aggiunge – a non accettare la proposta di abrogazione. Vorrei ricordagli che in nessuna regione italiana o del mondo, dove è presente un sistema liberale e capitalista, di cui lui dovrebbe essere portatore sano visto la sua appartenenza politica, la certificazione di bilancio è volontaria e non obbligatoria. Ecco la ragione per cui, nei mesi scorsi, avevo accolto la proposta di abrogazione avanzata da tutte le categorie produttive dell’isola”.
Dal mondo produttivo infatti – recita una nota dell’assessore –  era giunto il grido d’allarme sull’impossibilita’ di molte aziende a partecipare ai bandi della nuova programmazione sui regimi d’aiuto perché i tempi di rilascio della certificazione di bilancio sono troppo lunghi.
“Vista la forte crisi finanziaria e occupazionale dobbiamo trovare gli strumenti idonei per evitare infiltrazioni di faccendieri o soggetti vicini alla criminalità organizzata e mafiosa ed evitare di disperdere queste risorse importanti per lo sviluppo delle pmi siciliane in interventi che non hanno alcuna ricaduta occupazionale, di valore aggiunto, competitività, internazionalizzazione, qualificazione delle imprese e del mercato del lavoro, così come è accaduto con la precedente programmazione dell’UE 2000 – 2006”.
Secondo Venturi, dunque, per non ripetere gli stessi errori “sarebbe stato opportuno togliere l’obbligatorietà della certificazione di bilancio e rafforzare i controlli su tutte le imprese beneficiarie di finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto, attraverso la natura e la funzione delle informative prefettizie antimafia, strumento esistente utile per riscontrare l’eventuale intervento della criminalità organizzata in attività economiche e lucrative”.
Intanto, sempre ieri Venturi, ha bocciato il bilancio di previsione 2010 del consorzio Asi di Agrigento.
“L’Asi di Agrigento – secondo l’ufficio di vigilanza dell’assessorato – ha violato ripetutamente le prescrizioni precedentemente emanate con direttiva assessoriale e relative ad alcuni aspetti gestionali da evidenziare nell’ambito dei bilanci di previsione del 2010. Il consorzio Asi agrigentino inoltre ha violato la legge e lo stesso statuto consortile”.
Il provvedimento è scaturito dalla situazione gestionale e finanziaria è propedeutico al commissariamento dell’Ente consortile, il cui provvedimento è stato presentato dall’assessore Venturi ed è in attesa di parere da parte della giunta di governo.

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