Rete infrastrutturale sotto la media Ue, una carenza divenuta insostenibile - QdS

Rete infrastrutturale sotto la media Ue, una carenza divenuta insostenibile

Rosario Battiato

Rete infrastrutturale sotto la media Ue, una carenza divenuta insostenibile

venerdì 14 Maggio 2010

La Regione, tra il 2003 e il 2009, ha investito 17,2 mln € nell’apparato stradale contro 0,13 mln nelle ferrovie. Il sottosegretario Miccichè assicura: “In Sicilia abbiamo finanziato 100 opere pubbliche”

PALERMO – La fotografia del sistema infrastrutturale siciliano presenta alcune realtà ben avviate e altri punti da potenziare per rientrare nell’ottica della media europea. La rete elettrica dell’Isola, secondo gli ultimi dati Terna che fanno riferimento al 2008, mantiene una densità di 69 m/kmq a differenza di altre realtà come la Lombardia (153), la Liguria (109), il Lazio (98) e inferiore alla media nazionale che è di 73 m/kmq.
Anche dal punto di vista ferroviario la situazione è abbastanza complessa: la Sicilia rientra tra le prime dieci regioni per la lunghezza complessiva dei binari e tra le prime cinque per le linee ferroviarie in esercizio, ma si trova al sedicesimo posto nazionale per linea a doppio binario che arriva a quota 169 km.
Del resto il flusso degli investimenti degli ultimi anni ha privilegiato l’apparato stradale. La Regione infatti tra il 2003 e il 2009 ha investito 17,2 mln di euro nei cantieri stradali e appena 0,13 mln di euro, pari allo 0,73%, nelle ferrovie.
Anche la questione autostrade si presenta contornata da luci e ombre. Gli ultimi dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture attestano in Sicilia una rete autostradale pari a 25 km per 1.000 kmq di superficie territoriale a differenza di altre Regioni come la Campania (32,5), la Lombardia (24,1), il Piemonte (32,2), e il Lazio (27,3).
I segnali positivi derivano dal recente sforzo che ha permesso la realizzazione e l’aperture di snodi strategici per lo sviluppo isolano: la Palermo-Messina dopo 35 anni di attesa, l’Agrigento-Caltanissetta, la Catania-Siracusa e il generale potenziamento del sistema aeroportuale. Parlando di infrastrutture non si può certo evitare di discutere degli altri punti di forza considerati prioritari dal governo regionale: ponte sullo stretto, alta velocità, raddoppio ferroviario e rendere operativo il corridoio Berlino-Palermo.
Sul fronte del sistema aeroportuale la Sicilia conta invece sei aeroporti: Catania e Palermo, i due principali, quello di Comiso in apertura, e poi quello di Trapani, che ha potuto godere di un forte sviluppo attraverso un investimento fatto da Ryanair nel low cost, quelli di Pantelleria e di Lampedusa. Il sistema aeroportuale isolano, assieme a Milano e Roma e a quello del Nord- Est – si evince da un resoconto della Camera dei deputati – coinvolge quasi il 65% dell’intero trasporto passeggeri italiano.
Dal punto di vista portuale l’Isola riesce a piazzarsi in una situazione strategicamente soddisfacente. Secondo un rapporto Unioncamere la Sicilia movimenta il circa il 34,2% dei flussi in origine, seguita dalla Sardegna (14,2%) e Puglia (14,1%9) Per quanto riguarda gli sbarchi, le prime regioni sono la Sicilia (17,8%), la Liguria (14,8%) e la Campania (10,2%). “In Sicilia abbiamo finanziato 100 opere pubbliche – ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè – il nostro obiettivo è di risolvere a vergognosa carenza infrastrutturale nell’Isola”.  Attorno il ponte c’è quindi la prospettiva di far crescere un soddisfacente sistema infrastrutturale.
 

 
Il sistema portuale si classifica bene. Porto di Augusta 5° per traffico merci, Milazzo e S. Panagia tra i primi quindici
 
MESSINA – Il sistema portuale costituisce un fiore all’occhiello della realtà infrastrutturale isolana. Andando nel dettaglio le migliori perfomance, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, riguardano il porto di Augusta (30.979 migliaia di tonnellate) che assorbe il 6% del traffico totale e fa piazzare la città tra le prime cinque d’Italia per traffico merci. Tra le prime quindici nazionali troviamo anche i porti di Milazzo (18.054 migliaia di tonnellate e 3,5%  del totale) e di Santa Panagia (15.938 migliaia di tonnellate e 3,1%). I porti siciliani non figurano invece nella graduatoria dei porti per trasporto merci in container, graduatoria dominata da Gioia Tauro in Calabria. Sul fronte del trasporto passeggeri Messina resta invece leader assoluta. Il porto della città sullo stretto assorbe ogni anno 10.834 migliaia di unità pari al 12,6 del totale nazionale e conferma la sua strategicità all’interno del Mediterraneo superando importati realtà come Napoli, Reggio Calabria e La Maddalena.

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