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Messina – Cinquanta milioni di ragioni per spiegare il flop dell’Atm

Francesco Torre

Messina – Cinquanta milioni di ragioni per spiegare il flop dell’Atm

sabato 11 Dicembre 2010

La situazione “non fornisce alcuna garanzia in ordine alla prospettiva della continuazione dell’attività”. Presentato il consuntivo 2009 dell’azienda: 50,5 mln di debiti e servizi allo sbando

MESSINA – “L’attuale situazione dell’Atm non fornisce alcuna garanzia in ordine alla prospettiva della continuazione dell’attività, con conseguente rischio di soppressione dell’azienda”. Il triste incipit della relazione sul bilancio 2009 dell’Atm, sottoscritto dal direttore generale dell’Azienda, Claudio Conte, suona come un de profundis. Atteso il 31 ottobre scorso, il rendiconto è infatti approdato in Consiglio comunale solo qualche giorno fa, non aggiornato fino a giungo 2010 né con la necessaria certificazione della Crowe Horwath srl (come invece richiesto da Palazzo Zanca), ma con una totale conferma sul totale del debito: 37,9 mln più 12,6 mln del fondo Tfr, ovvero in totale 50,5 mln.
Il servizio. Ben 640 dipendenti (per i quali si spendono annualmente 18,5 mln di euro) e una flotta di 153 autobus dovrebbero garantire un servizio efficiente. Macché. Gli autobus funzionanti sono circa 45 e i dipendenti quasi esclusivamente amministrativi, più 130 ausiliari del traffico e 84 ex lsu. Con questi dati, il disservizio è garantito, come lo spreco di denaro pubblico, da anni.
Il consuntivo. La società di revisione che avrebbe dovuto certificarlo si è tirata indietro, troppi i buchi contabili e grande la sorpresa: con questi numeri stupisce che l’Azienda non sia ancora stata messa in liquidazione. I 31 milioni di crediti verso terzi (tra cui 15 solo dal Comune) non possono garantire alcuna sicurezza per la sopravvivenza dell’azienda, pressata invece dai debiti. I guadagni sono poca roba: 2,7 mln di euro per il servizio del gratta e sosta e solo 1,2 mln di sbigliettamento.
Il futuro. Si attende la pronuncia del Consiglio comunale sulle cifre presentate, ma senza l’approvazione dei Revisori dei conti dell’Atm e la certificazione viene quasi da credere che i numeri siano ancora più negativi di quelli presentati dal commissario Giuseppe Russo, che comunque in questi mesi è riuscito a produrre la bozza per la trasformazione dell’Azienda in Società per azioni. Tre step: risanamento economico (Piano pluriennale del Comune, ricostruzione del fondo di dotazione di 12 mln di euro, trasferimento di beni immobili da parte sempre del Comune); riorganizzazione aziendale (stipula di contratto di servizio e Piano industriale, con relativi esuberi e prepensionamenti – Buzzanca ha parlato di 250 unità); separazione tra gestione della rete infrastrutturale e servizio di trasporto pubblico (la prima resterebbe al Comune, la seconda alla Spa con una quota ai privati o agli stessi dipendenti).
Tutto ciò garantirà di avere un servizio decente ed evitare gli sprechi e le vergogne (vedi l’inchiesta sui dati gonfiati alla Regione per i contributi pubblici) degli ultimi anni?
 


Criticità. Consulenze facili e strapagate
 
MESSINA – Nell’ipotesi di trasferimento in Spa dovrebbe esserci anche un altro step: rivoluzione culturale, ovvero smettere di concedere poltrone a politici del tutto incapaci nel ramo del management aziendale e ridurre le consulenze esterne. Perché i debiti dell’Atm nascono in primis da una cattiva gestione della cosa pubblica.
Lo dimostrano le consulenze effettuate tra il 2009 e il 2010: l’attuale commissario, Giuseppe Russo, per ben due anni ha ricevuto 40 mila euro ogni 12 mesi come consulente contabile, e continuerà fino al 2010. Per la bozza riguardante la trasformazione in Spa, lo stesso Russo ha percepito 28.228 euro. Finisce qui? No di certo, perché Russo deve aggiungere a quei soldi anche i 39 mila euro avuti come onorario per il contenzioso tra Atm e Alstom. Ma alla voce consulenze vanno aggiunti anche i 48 mila € per gli avvocati Liuzzo e Privitera, i 42.000 per l’ispettore Sciacca, i 18.000 per l’ingegnere Cigala e via dicendo. Insomma, c’è chi all’Atm ha trovato l’America.

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