Ars: in Aula finanziaria di soli sette articoli - QdS

Ars: in Aula finanziaria di soli sette articoli

Raffaella Pessina

Ars: in Aula finanziaria di soli sette articoli

giovedì 21 Aprile 2011

Nuovo testo definito dai partiti della maggioranza, con in testa l’Udc. Nessun accordo Stato-Regione sulle questioni in sospeso

PALERMO – Ultime ore per l’approvazione dei documenti finanziari da parte dell’Assemblea di Palazzo dei Normanni. Ieri, in commissione Bilancio, dopo una seduta durata fino a tarda notte, è stato esitato un documento che rappresenta la riscrittura della finanziaria (un’altra) e che ha ridotto il tutto a sette articoli. Questo su richiesta dei partiti della maggioranza, primo fra tutti l’Udc con Giulia Adamo.
Il nuovo testo prevede anche l’accensione di un mutuo di 855 milion di euro per far fronte alle richieste di cassa. è probabile comunque che le norme stralciate dal testo della finanziaria, verranno ripresentate oggi in Aula sotto forma di emendamenti. Infatti questa mattina alle 10 a Sala d’Ercoled si riunirà il Parlamento per incardinare sia il bilancio che la finanziaria e fissare il termine per gli emendamenti.
Poi le sedute d’Aula riprenderanno martedì della prossima settimana dopo le festività pasquali. 
Intanto è stato incardinato ieri in commissione Affari Istituzionali all’Ars il ddl voto per la modifica dello Statuto siciliano, di cui è stato relatore il presidente della stessa commissione, Riccardo Minardo. Il testo punta alla modifica dell’articolo 36 dello Statuto escludendo che continuino ad essere riservate allo Stato le imposte di produzione che invece rimarrebbero alla Regione, e mantenendo allo Stato solo le entrate dei tabacchi e del lotto.
“Si tratta – dice Minardo – di una modifica sostanziale, di rilevante importanza in quanto consente alla Regione di incamerare maggiori somme da destinare allo sviluppo dell’isola nei settori che necessitano di particolari peculiarità economiche e sostegno.
La modifica del comma 2 dell’articolo 36 ridà alla Regione una certa un’autonomia finanziaria che è stata da sempre negata nonostante lo Statuto lo permettesse”.
Per questo Minardo presenterà emendamenti per rivedere con ulteriori modifiche gli articoli 37 e 38 dello Statuto “al fine di eliminare determinati ostacoli che frenano il pieno esercizio delle funzioni della Regione Sicilia”.
Sul fornte politico le acque continuano ad essere molto agitate. Il Pd si lamenta perché il Governo nazionale non trasferisce alla Sicilia le somme relative ai fondi Fas che chiede che il governo regionale indirizzi buona parte dei fondi europei sul credito di imposta, privilegiando il turismo e l’agricoltura biologica. 
“Dopo aver dato ossigeno alle imprese isolane – ha dichiarato Lillo Speziale – mettendole in condizioni di creare nuovi e veri posti di lavoro, sarebbe bene sciogliere l’Assemblea regionale, spiegando a chiare lettere ai siciliani che la responsabilità di quanto sta accendendo in Sicilia è del governo Berlusconi”.
Ma tornando alla finanziaria, se l’Ars approverà il maxiemendamento, per Sicilia e servizi, società partecipata della regione – verranno stanziati 60 milioni di euro. Mentre per la sanità è previsto un accantonamento negativo, che quindi non c’è di 571 milioni e 735 mila euro, da coprire con la riduzione della quota di partecipazione della Regione, che dal 49 per cento dovrebbe passare al 42 per cento circa; e delle accise che dovrebbero essere riconosciute dallo Stato alla Regione.
In entrambi i casi si tratta di questioni che Roma e la Sicilia non hanno definito. Ecco perché c’è il rischio, non tanto lontano, che la manovra venga impugnata dal Commissario dello Stato per mancanza di copertura.

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