L’Ordine degli Ingegneri è infatti tra i sottoscrittori del protocollo Patto per la legalità promosso proprio dall’istituzione camerale nel luglio del 2013, un documento mirato, fra l’altro, a contrastare l’impatto negativo della criminalità economica sul libero mercato dei beni e dei servizi e a favorire la diffusione dei mezzi legislativi di sostegno a chi denuncia usure o estorsioni. Nell’ottobre 2014 l’Ordine degli ingegneri ha anche partecipato al gazebo della legalità, evento organizzato a Palermo dalla Camera di commercio.
“Si tratta di una decisione inevitabile – commenta Giovanni Margiotta, presidente dell’ordine – perché negli ultimi anni abbiamo fatto tanto per contribuire all’affermazione della cultura della legalità, anche al nostro interno, per esempio conducendo proprio da Palermo una campagna che nel 2014 si è conclusa con l’inserimento nel nostro codice deontologico nazionale di norme specifiche per colpire disciplinarmente tutte le forme di contiguità tra professionisti e criminalità, anche quelle indirette o potenziali. Alle iniziative della Camera di commercio avevamo aderito con entusiasmo e i fatti portati alla luce dall’inchiesta dei giorni scorsi rappresentano per noi un danno molto grave. La conseguenza, logica e coerente, non può che essere la scelta operata dal consiglio, che siamo anche pronti a portare avanti insieme con gli altri firmatari del protocollo che dovessero condividerla”.