Un quadro positivo, con un monito preciso, perché “il crinale tra crescita e stagnazione è assai sottile” e “i germogli del cambiamento che si vedono vanno protetti e difesi, aiutati a crescere da un sistema associativo saldo nei valori e all’altezza dei tempi nella struttura tecnica”.
Uno sguardo all’Europa, che “fa fatica a tenere il passo dell’innovazione su scala globale” perché è “pesante, lenta e divisa”. Per questo, secondo Squinzi, occorre “un colpo d’ala. La politica deve riacquistare il ruolo e la dignità che le diedero i padri fondatori”.
Per quanto riguarda la trattativa con la Grecia, il presidente di Confindustria ha parlato di un esito “incerto”, seppur con una certezza: “Il default greco, anche senza l’uscita dalla moneta unica, sicuramente non aiuterebbe il rilancio dell’economia europea e la timida ripartenza italiana”.