“Se le gravissime accuse verranno accertate – ha affermato il rettore Giacomo Pignataro – non possiamo che esprimere la massima riprovazione e la più ferma condanna per questo genere di comportamenti che, ancor prima dei rilevanti aspetti penali, mai dovrebbero sussistere in chi svolge una missione così importante come l’insegnamento”.
Pignataro ha fatto sapere che l’Università “si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario che dovesse scaturire dalle indagini”, precisando anche che Torrisi “non è un docente universitario, bensì un dipendente dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Vittorio Emanuele che all’epoca dei fatti contestati era impegnato in qualità di coordinatore del tirocinio in un corso di laurea delle professioni sanitarie”.
“Vicende di questo genere – ha aggiunto il rettore – creano un gravissimo danno all’Università come istituzione, discreditando il lavoro di migliaia di altre persone che invece operano quotidianamente con impegno e serietà per trasferire conoscenze, competenze e valori ai giovani”. Pignataro, infine, ha invitato “tutte le studentesse e gli studenti a segnalare prontamente casi analoghi anche attraverso il Comitato unico di garanzia, che ha gli strumenti per intervenire a tutela del benessere di chiunque vive ed opera nell’Ateneo”.