Il Tribunale amministrativo regionale aveva messo in discussione quelle stilate dall’Assessorato per la misura 6.1. Gioia, presidente Anga Confagricoltura Sicilia: “Il dialogo con l’Amministrazione anticipi le criticità in futuro”
PALERMO – “Noi la terra, Noi l’impresa. Valore sociale ed economico dell’agricoltura”, questo il titolo del convegno tenutosi ad Agrigento per parlare del futuro della Sicilia agricola. Un momento di dibattito e confronto sui temi caldi che coinvolgono l’impresa agricola, primo fra tutti la misura 6.1 del PSR, il cosiddetto insediamento giovani agricoltori.
L’incontro è stato organizzato da Confagricoltura Agrigento. L’agricoltura, in particolare nel Meridione, è motore di sviluppo insieme al turismo, e necessita di specifiche politiche di valorizzazione delle produzioni e dei territori.
La Sicilia può giocare un ruolo di primaria importanza in tal senso, grazie all’enorme patrimonio agricolo, paesaggistico e culturale che annovera, ma occorre un impegno su più fronti per favorire e promuovere queste qualità, che giovano al territorio, all’economia e alla società.
“Ancora una volta Confagricoltura testimonia sul territorio l’impegno profuso a tutela del nostro settore – ha commentato Giovanni Gioia, presidente Confagricoltura Anga Sicilia -. Siamo consapevoli di vivere un periodo critico per il settore in Sicilia, ma non ci fermiamo a chiacchiere, urla e proclami. Problemi complessi necessitano approfondimento e dialogo, le semplificazioni non fanno per noi. Abbiamo affrontato i temi caldi d’attualità. Naturalmente si è discusso – continua – anche delle misure 4.1 e 6.1 del Psr. È indiscutibile come i problemi attuali siano figli di anni di inerzia.
L’attuale direttore generale dell’Assessorato ha trovato una situazione critica a cui rimediare. A proposito di misura 6.1, la recente sentenza del Tar che rimette in discussione le graduatorie è una nuova tegola sulla testa dei giovani imprenditori che trepidanti aspettano da anni. È inutile nascondercelo. Il giovane agricoltore naviga ormai a vista. Non piangiamo però sul latte versato. L’auspicio è che in futuro – conclude – il dialogo con l’amministrazione anticipi non di mesi ma di anni le criticità insite nella complessità del Psr. I Giovani di Confagricoltura ci sono, come sempre pronti a difendere il comparto agricolo. Ci attende una nuova programmazione che dovrà iniziare col piede giusto”.
È intervenuta, anche, la deputata del Movimento Cinque Stelle all’Ars, Jose Marano: “Il governo Musumeci ha dato una prova di dilettantismo unica. Come dà notizia la stampa – ha spiegato Marano – leggiamo che i tribunali amministrativi hanno bocciato l’iter burocratico che ha portato alla formazione delle graduatorie per i fondi destinati ai giovani agricoltori dal Psr per un importo di 255 milioni. Il Tar ha clamorosamente stroncato la Regione che aveva modificato, in una fase successiva, la graduatoria, inserendo, e quindi illudendo, altri giovani. Ma per i giudici occorre utilizzare la prima e più ristretta graduatoria e sono state evidenziate, nel dispositivo, i mancati controlli e i mancati accertamenti da parte della Regione. Non vogliamo – ha concluso – immaginare in che modo siano state stilate le altre graduatorie: si tratta di un precedente gravissimo e che adombra pesanti sospetti”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore Edy Bandiera: “Abbiamo impresso il massimo impulso possibile per giungere alla stesura della graduatoria definitiva a valere sulla misura 4.1 per la quale sono già stati emessi 66 su 100 decreti di finanziamento, in favore dei beneficiari. Dei restanti 34, venti sono congelati per sospensione del TAR su singola posizione e 14 sono in corso di istruttoria. Per quanto attiene la misura 6.1, sono stati già emessi circa 800 decreti di finanziamento sulle circa 1.600 istanze ammesse a finanziamento e provenienti dai giovani agricoltori. Nel frattempo, riguardo l’avvenuta sospensione della graduatoria, l’autorità di gestione sta presentando appello all’ordinanza del Tar”.