Disservizi Anas sull’A19, duro j’accuse di Nello Musumeci: "Inconcepibili, colpevole incuria" - QdS

Disservizi Anas sull’A19, duro j’accuse di Nello Musumeci: “Inconcepibili, colpevole incuria”

Raffaella Pessina

Disservizi Anas sull’A19, duro j’accuse di Nello Musumeci: “Inconcepibili, colpevole incuria”

giovedì 16 Gennaio 2020

"E' inconcepibile e irriguardoso che, per l'ennesima volta, l'Anas dimostri di non avere rispetto per la pazienza dei siciliani". L’azienda di Stato si difende: “Nessuna politica del rappezzo: fin dal 2017 predisposto un piano di manutenzione straordinaria dell’A19 che prevede investimenti per 850 milioni di euro"

PALERMO – E’ scontro aperto ormai tra il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci e l’Anas, sulle condizioni disastrose in cui versa l’A19, l’autostrada che collega Palermo a Catania.
Musumeci non ha usato mezzi termini nel commentare il caos determinatosi lungo il percorso alternativo all’autostrada Palermo-Catania. Un tragitto obbligatorio per i mezzi pesanti, dopo che il viadotto Cannatello è stato considerato a rischio crollo. Il protrarsi delle operazioni di soccorso di un tir, andato fuori strada, ha costretto mercoledì decine di altri autisti a molti disagi.

“Le nostre autostrade – ha detto il Presidente – continuano a cadere a pezzi nella impotenza di chi dovrebbe assicurarne la piena efficienza. Ho grande rispetto per i vertici siciliani dell’azienda di Stato, ma a Roma debbono capire che nell’Isola siamo stanchi della politica del “rappezzo”, un modus operandi che non ha né capo né coda, che denuncia una totale mancanza di strategia e che vive soltanto di soluzioni tampone, rivelatesi spesso inadeguate e rischiose”.
Musumeci ha definito l’Anas inadeguata ad “affrontare e risolvere i problemi infrastrutturali causati da quarant’anni di mancata manutenzione”. “Voglio escludere la malafede – ha concluso Musumeci – ma, proprio per questo, è arrivato il momento che questa lunga stagione di colpevole incuria si chiuda per sempre e che, con urgenza, comincino ad arrivare quelle risposte che lo Stato deve alla Sicilia”.

Immediata la risposta di Anas che in un lungo ed articolato comunicato ha spiegato che “l’incidente che ha causato il blocco dei mezzi pesanti è avvenuto su un tratto di strada provinciale, e non sul percorso alternativo indicato da Anas, circostanza che sembra non essere nota al presidente della Regione”. Anas ha inoltre ribadito che su quelle strade non ha alcuna competenza e nonostante ciò, “nello spirito di fattiva e leale collaborazione tra istituzioni, su richiesta delle amministrazioni locali ha comunque provveduto ad avviare interventi urgenti di messa in sicurezza del piano viabile, attualmente in corso di esecuzione”.

La nota dell’Anas entra poi nel merito delle critiche mosse da Musumeci: “Quanto alle critiche del Presidente Musumeci sulla gestione delle autostrade siciliane che “continuano a cadere a pezzi nell’impotenza di chi dovrebbe assicurarne la piena efficienza”, è opportuno ricordare ai siciliani che le autostrade siciliane in gestione diretta di Anas sono la Tangenziale di Catania, l’autostrada Catania-Siracusa, l’A19 “Palermo-Catania”, l’autostrada A29 “Palermo-Mazara del Vallo” e le sue diramazioni per Trapani e per gli aeroporti di Birgi e Punta Raisi. Le autostrade A18 “Messina-Catania”, A20 “Messina-Palermo” e “Siracusa – Gela”, quest’ultima da anni in esercizio soltanto fino a Rosolini, sono invece di competenza del Consorzio Autostrade Siciliane, Ente Pubblico regionale alle dirette dipendenze di Musumeci”.
Anas nega con fermezza ogni addebito con riferimento ad una presunta politica “del rappezzo” perpetrata ai danni della Sicilia e spiega di avere predisposto fin dal 2017 un piano di manutenzione straordinaria dell’A19 che prevede investimenti pari a 850 milioni di euro lungo tutta l’arteria, in parte già eseguiti, e più in generale, un piano di manutenzione programmata di tutta la rete stradale siciliana per il quale sono previsti 1,1 miliardi di euro, dei quali circa 180 milioni in interventi già attivi e 600 milioni per interventi di prossima attivazione. Precisa inoltre che gli interventi causano inevitabilmente disagi alla circolazione e che si sta cercando di trovare un compromesso tra la velocità di intervento e i disagi. “Tale necessità nasce sicuramente da un gap manutentivo che si è accumulato negli scorsi decenni, problema peraltro non limitato alla Sicilia, ma diffuso in gran parte del Paese, che però non è attribuibile ad Anas né tanto meno all’attuale gestione, ma a scelte politiche del passato che non hanno previsto lo stanziamento di fondi adeguati per la manutenzione”.

Sulla polemica è intervenuto anche il deputato siciliano Alessandro Pagano, vicecapogruppo della Lega alla Camera: “Questa situazione – spiega Pagano – è mortificante per tutta la Sicilia. Tutti percepiamo l’abbandono scientifico verso la nostra Isola. è ora che tutte le istituzioni, non solo il Governo nazionale ai suoi massimi livelli di ministro e vice ministro del Mit, ma anche l’Anas, si assumano le proprie responsabilità e mettano in campo soluzioni concrete e tempestive che non possono essere le solite stradine dei giorni scorsi, magari a mala pena riaggiustate da qualche spruzzo di asfalto”.

Raffaella Pessina

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