Una punizione per le regioni ritardatarie nella spesa dei fondi passati e nella pronta cantierabilità degli interventi e un premio che riguarderà ben sette regioni e nove città per una prima fase immediata di disponibilità pari a 650 milioni di euro.
Dall’anno prossimo arriverà anche il resto che complessivamente permetterà di raggiungere una quota pari a 1,3 miliardi su tutto il territorio nazionale.
Insomma, niente più fondi a pioggia da parte di Roma, perché adesso la regola vuole che si attivi la disponibilità finanziaria soltanto per quelle regioni che si dimostrano in grado di superare procedure lente e farraginose.
Per la Sicilia sarà una strada complicata e difficile.