Ocm Vino, riconversione vigneti, pioggia di finanziamenti - QdS

Ocm Vino, riconversione vigneti, pioggia di finanziamenti

Ocm Vino, riconversione vigneti, pioggia di finanziamenti

mercoledì 11 Marzo 2020

Pubblicata dalla Regione la graduatoria definitiva: in Sicilia arrivano 20 milioni di euro distribuiti a 1.229 imprese. Le richieste presentate variano dai 5 mila ai 300 mila euro. Si facilita anche il reimpianto in posizioni più favorevoli

PALERMO – È stata pubblicata dalla Regione la graduatoria definitiva della campagna 2019/2020 dell’Ocm Vino, misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Si tratta di un elenco di 1.229 imprese, mentre in 48 sono rimaste fuori, alcune per rinuncia, altre per non aver raggiunto il punteggio minimo, o per non aver dimostrato il possesso di tutti i requisiti necessari.

Si tratta di un finanziamento di 20 milioni di euro, variamente suddivisi in base alle richieste presentate, che variano dai 5 ai 300 e oltre mila euro, e permetteranno a tanti piccoli produttori di migliorare la propria attività lavorativa.

Solo in pochi casi il contributo supererà il centinaio di migliaia di euro, e si tratta di aziende con attività molto più allargate. Con questi progetti e i relativi finanziamenti i produttori potranno lavorare alla riconversione e alla ristrutturazione dei vigneti nell’ambito della Ocm vino.

Si tratta della regolamentazione unica dell’Unione Europea che detta alcune norme riguardanti il settore vitivinicolo, sia per quanto riguarda le norme di produzione che i contributi a fondo perduto assegnati alle aziende. I finanziamenti e i contributi dell’Ocm vino sono assegnati dal ministero per le Politiche agricole e dagli assessorati per l’Agricoltura delle singole Regioni e provincie autonome.

L’operazione è pensata per ammodernare i vigneti dell’isola, distinguendo tra riconversione varietale, che consiste nel reimpianto sullo stesso appezzamento o su un altro appezzamento, con o senza la modifica del sistema di allevamento, di una diversa varietà di vite, ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale, o nel sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo.

La ristrutturazione, invece, consiste nella diversa collocazione del vigneto attraverso il reimpianto del vigneto stesso in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni climatiche ed economiche, o nel reimpianto del vigneto attraverso l’impianto nella stessa particella ma con modifiche al sistema di coltivazione della vite. Ancora, sarà possibile investire sul miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti attraverso operazioni di razionalizzazione degli interventi sul terreno, delle forme di allevamento, esclusa l’ordinaria manutenzione. In questo ultimo bando, l’importo medio del contributo unitario per ettaro è stato rivisto e innalzato, mentre l’Unione Europea non ha più consentito la possibilità di graduatorie specifiche per le riserve dove rientravano i territori sensibili che praticavano la viticoltura di montagna, in forte pendenza o nelle piccole isole, che erano finanziabili extra graduatoria. Un problema non indifferente, perché si tratta spesso di zone dalla ridotta dimensione ma dalle peculiarità di produzione e di qualità elevata, che però richiedono una quantità di fondi maggiorata rispetto alla produzione negli altri territori regionali. Per continuare a tutelare anche questo tipo di viticoltura sono state quindi inserite le zone ad alta valenza ambientale, che comprendono le isole minori e le aree vitivinicole di pregio inserite nelle Doc riconosciute, dove si pratica la viticoltura a gradoni e a terrazzamento in zone montane superiori a 500 metri sul livello del mare.

Le zone ad alta valenza ambientale hanno ricevuto un punteggio superiore ed un contributo pubblico del 65%. Non sono stati ammessi progetti non firmati da tecnici agrari abilitati, o la cui domanda d’aiuto non sia stata debitamente sottoscritta, nei termini di legge, dal produttore o dal legale rappresentante.

Ancora, non sono stati finanziati progetti che prevedono il rinnovo normale dei vigneti giunti al termine del loro ciclo di vita naturale, così come non costituisce operazione di riconversione e ristrutturazione e non beneficia di aiuto, la normale gestione dei vigneti.

Le imprese possono partecipare singolarmente, oppure in associazione temporanea con altri produttori, o ancora aggregandosi a progetti promossi dalle associazioni vitivinicole.

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