Covid-19, al via primo studio italiano su immunità - QdS

Covid-19, al via primo studio italiano su immunità

redazione

Covid-19, al via primo studio italiano su immunità

giovedì 21 Maggio 2020

48 laboratori lavorano a un test non commerciale per comprendere meglio il virus

MILANO – Quarantotto laboratori italiani, afferenti ad alcuni fra i più importanti centri italiani di ricerca e cura, hanno deciso di unire le risorse per uno studio collaborativo dal titolo “Progetto Sierologia Covid-19”, con l’obiettivo di valutare se la presenza di anticorpi anti Sars-Cov2 protegge dalla reinfezione e per quanto tempo. Si tratta di un’informazione fondamentale per la ripresa delle attività lavorativo-sociali e la convivenza con il virus che ci aspetta nei prossimi mesi. Il progetto si basa sul test sierologico sviluppato da Istituto europeo di oncologia (Ieo)e Università di Pavia e messo a disposizione di tutti i laboratori di ricerca italiani.

Lo ha annunciato lo stesso Ieo, spiegando che si tratta di “un test che non richiede investimenti aggiuntivi in macchinari e materiali rispetto alle dotazioni normalmente presenti nei laboratori di ricerca. Il test ha una sensibilità e specificità elevatissima e costi enormemente inferiori rispetto ai test commerciali”.

“Insieme all’Università di Pavia abbiamo riprodotto e validato il test per la ricerca di anticorpi anti Sars-Cov2 dell’Ospedale Mount Sinai di New York, già approvato dalla Fda per uso di emergenza interno all’ospedale, per farne un test “aperto”, non commerciale, economico, accessibile e facilmente eseguibile da tutti i laboratori di ricerca” hanno spiegato Pier Giuseppe Pelicci e Gioacchino Natoli, ricercatori del dipartimento di Oncologia Sperimentale Ieo e coordinatori del progetto, sottolineando che “fino a quando non sarà chiaro se gli anticorpi presenti nel siero correlano con la protezione dalla reinfezione le cosiddette ‘patenti di immunità’ non avranno alcuna validità”.

“Già oggi – ha precisato Federico Forneris del Laboratorio Armenise-Harvard, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia – siamo in grado di produrre su larga scala i reagenti necessari per poter effettuare centinaia di migliaia di test in poco tempo e con costi contenuti, ovviando alla scarsità di reagenti di cui spesso abbiamo sentito parlare nelle scorse settimane. Abbiamo capitalizzato su tecnologie di produzione di proteine sviluppate negli anni precedenti e difficilmente disponibili in contesti diversi dalla ricerca specialistica di base. La disponibilità di reagenti in magazzino prima del lockdown ci ha permesso di essere immediatamente operativi di continuare a produrre queste proteine per i prossimi mesi”.

“Diversamente dai test commerciali – ha sottolineato Federica Facciotti, immunologa dello Ieo – il nostro esame può rilevare diversi tipi di anticorpi che caratterizzano l’intero spettro della risposta immunitaria all’infezione virale, con una alta sensibilità, cioè anche quando gli anticorpi sono presenti a livelli relativamente bassi, come ci si può aspettare da chi ha contratto la malattia in forma lieve, e con un alta specificità, ovvero escludendo anticorpi diretti contro altri virus della stessa famiglia di Sars-Cov-2, che causano le comuni sindromi da raffreddamento”.

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