Regione: progetto per educare i giovani a “navigare” sicuri - QdS

Regione: progetto per educare i giovani a “navigare” sicuri

Giovanna Naccari

Regione: progetto per educare i giovani a “navigare” sicuri

martedì 19 Febbraio 2013

Fondi dal Ministero Sviluppo economico. Coinvolta la Polizia postale

PALERMO – Da Youtube a Twitter, da Facebook alla chat on line. Il mondo virtuale è sempre più nella vita reale e ci mette davanti non solo opportunità, ma anche le trappole di nuovi reati che si chiamano Cyber bullismo, furto d’identità, diffamazione sui Social network.
A rischio sono soprattutto i giovani, spesso inconsapevoli dei comportamenti da tenere in “rete”.
Educare i ragazzi alle regole del mondo virtuale è l’impegno che da aprile assumerà la Regione siciliana con il progetto “Giovani e Web”, in collaborazione con la Liguria e la Puglia.
E’ un progetto-pilota in Italia, proposto dall’ufficio Tutela consumatori della Regione siciliana in collaborazione con il Det, Dipartimento di diritto della Fondazione Rosselli, con la Polizia postale di Palermo e Catania e con la Scuola di telecomunicazioni delle Forze Armate di Chiavari. L’iniziativa, presentata a Palazzo d’Orleans, si rivolge agli alunni delle scuole medie inferiori e del primo biennio delle superiori pubbliche e private. Prevede incontri nelle aule, opuscoli e un manuale d’uso della rete scaricabile on line.
Per Maria Castri, responsabile dell’ufficio Tutela dei consumatori della Regione siciliana, il progetto “è dedicato ai giovani navigatori ma ci auguriamo possa essere condiviso anche dai professori e, soprattutto, dai genitori”.
L’iniziativa non comporterà costi alla Sicilia perché è realizzata “con i fondi erogati alle regioni dal ministero dello Sviluppo economico, provenienti dalle multe dell’Authority Antitrust, che ammontano a 25 mila euro”.
Ha detto Alessandro Palmigiano, coordinatore del centro di ricerca Det della Fondazione Rosselli, che ha stilato un decalogo d’oro per l’uso di Internet: “Anche nel mondo virtuale ci sono dei diritti, come quello di non fornire informazioni che ci appartengono, perché tutto quello che si fa sul web rimane tracciato”.
Alla presentazione di ‘Giovani e web’ sono intervenuti, tra gi altri, il tenente colonnello Stefano Schiappacasse e il tenente colonnello Paolo Pugnana della scuola Telecomunicazioni delle Forze armate di Chiavari, i vicequestori della polizia postale di Palermo Roberto Di Legami e Francesco Re, i rappresentanti di Liguria e Puglia.
“L’anno scorso abbiamo avuto incontri con oltre 12mila e 800 ragazzi – ha detto il vice questore della polizia postale di Catania, Marcello La Bella – e dai dati anonimi elaborati su 4.500 questionari nell’ambito del progetto ‘Colombo’ è emerso che l’80 per cento di questi ragazzi trascorre più di due ore davanti al computer, e oltre il 60 per cento ha avuto una richiesta di contatto da uno sconosciuto”.

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