Mancherebbero circa 117,5 milioni di euro, un importo che rischia seriamente di portare Palazzo delle Aquile dentro quell’incubo chiamato dissesto economico-finanziario
PALERMO – Al Fondo rischi spese legali del Comune mancherebbero all’appello 117,5 milioni di euro, una cifra monstre che rischia seriamente di portare Palazzo delle Aquile al dissesto finanziario e che è emersa soltanto in queste settimane.
Fino all’anno scorso il Fondo ammontava a 76,3 milioni ma l’Avvocatura comunale ha ricalcolato la cifra necessaria a coprire il fondo per i contenziosi e le cause in corso sostenendo che debba essere molto più alta, ben 193,9 milioni, con un incremento dunque di 117,5 milioni.
Durante una seduta in streaming della Commissione Bilancio il consigliere Ugo Forello del gruppo Oso ha spiegato che “sono due le poste principali messe in evidenza dall’Avvocatura, il contenzioso iniziato nel 2014 con l’Immobiliare Strasburgo oggi in liquidazione, che ammonta a oltre 70 milioni, e quello con le fallite Amia e Gesip, per circa 45 milioni. È una questione grave perché questi contenziosi erano già stati oggetto nel 2017, nel 2018 e nel 2019 dei rilievi della Corte dei Conti, che aveva bacchettato il Comune sul Fondo rischi spese legali e, tra le altre cose, aveva sottolineato come non ci fossero accantonamenti per contenziosi di notevole entità”.
“Perché questi contenziosi non siano stati segnati fino a oggi – ha aggiunto – e adesso si sia cambiato orientamento possiamo chiederlo solo all’Avvocatura. Temo che ci siano state decisioni giudiziarie a nostro sfavore altrimenti non si spiega perché da un anno all’altro l’Avvocatura passi dalla cifra iniziale a quella attuale, che è insostenibile per le già precarie condizioni del bilancio comunale”.
Il sindaco Leoluca Orlando, che è anche assessore al Bilancio, ha convocato una riunione d’urgenza con l’Avvocatura, il segretario e il ragioniere generali e il capo di Gabinetto. “In apertura della riunione – hanno fatto sapere da Palazzo delle Aquile – l’Avvocatura ha chiarito che sulla vicenda e sull’esatta quantificazione del necessario accantonamento sono in corso delle verifiche, riservandosi quindi un ulteriore approfondimento già nelle prossime ore, rilevando alcune erroneità e ipotizzando che nell’ultima quantificazione siano stati imputati importi non necessari. Nel corso dell’incontro è emerso comunque che a determinare una consistente parte del contenzioso (per oltre 60 milioni di euro) è la vicenda che ha caratterizzato la gestione dell’ingente patrimonio confiscato alla criminalità organizzata e di proprietà della Immobiliare Strasburgo, in particolare trenta immobili destinati a scuole per decenni, confiscati negli anni Novanta e il cui trasferimento al patrimonio comunale si è perfezionato solo ad agosto del 2013”.
“Si tratta – ha affermato Orlando – di una vicenda estremamente complessa e grave per l’amministrazione giudiziaria dello stesso patrimonio, che ha disatteso indicazioni fornite e concordate dal ministro competente, dal Demanio statale, dal prefetto e dal sindaco del tempo, motivo per cui, al di là delle ricadute che la stessa ha avuto e potrebbe avere sui conti del Comune, ho disposto che la Segretaria generale presenti un esposto alla Procura della Repubblica che possa così valutare ogni aspetto”.
Se la cifra dovesse essere confermata, peserà come un macigno sulle sorti del bilancio 2021, dal quale dipendono le opere accessorie del nuovo tram (come si ricorderà il mutuo con la Cassa depositi e prestiti è stato bocciato dal Consiglio comunale in occasione del bilancio di previsione 2020), i fondi per la manutenzione strade e marciapiedi (un servizio che il Comune ha deciso di privatizzare) e quelli per risolvere l’emergenza cimiteri e scongiurare un aumento della Tari.