Sanità. Lotta al business dei parti cesarei.
Ispezioni dei Nas. Il nucleo speciale dei Carabinieri per verificare che l’utilizzo del cesareo risponda a reali condizioni cliniche e non a quelle opportunistiche legate al sistema dei rimborsi.
Agenas. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha segnalato al ministero Salute un esagerato numero di parti cesarei, al primo posto la Campania, seconda la Sicilia.
L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha segnalato al ministero della Salute l’eccessivo ricorso ai parti cesarei in alcune regioni, tra cui la Sicilia. Il ministro ha, quindi, deciso di mandare i Carabinieri Nas a fare le opportune ispezioni.
In Sicilia, però, già a luglio 2010 l’assessore alla Salute, Massimo Russo, è intervenuto sul problema uniformando le tariffe per le tre principali classificazioni di parto, tra cui quello cesareo, a 1.900 €. L’assessore Russo osserva che in un anno e mezzo non si poteva pensare di portare la percentuale del ricorso ai parti cesarei in Sicilia (53 per cento) alla media italiana del 38 per cento, ma, alla nostra domanda se si esagera sui parti cesarei con complicazioni, che hanno quasi il doppio del rimborso, l’assessore ha assicurato che laddove si riscontrano anomalie, si aumentano i controlli. (
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