In una stagione cruciale per la cinematografia mondiale Taormina rinnova il suo legame con il grande schermo: la 67ma edizione del Taormina film fest, in programma dal 27 giugno al 3 luglio
In una stagione cruciale per la cinematografia mondiale Taormina rinnova il suo legame con il grande schermo: la 67ma edizione del Taormina film fest, in programma dal 27 giugno al 3 luglio, presenta sei opere prime e seconde in concorso e sette grandi première nazionali e internazionali nello scenario del Teatro Antico. Sotto l’egida della Fondazione Taormina Arte Sicilia, nel primo anno della Direzione Artistica di Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia, il Taormina Film Fest abbraccia dal family all’horror, la dark comedy al drama, dall’animazione all’arthouse.
L’identità femminile sarà protagonista davanti e dietro la macchina da presa con il film di esordio di Michela Cescon Occhi Blu, dell’israeliana Tanya Lavie Honeymood, dell’iraniana Rezvan Pakpour Fractal. Il Festival vuole riservare un’attenzione particolare agli autori italiani, dalla commedia road movie Boys di Davide Ferrario all’inquietante distopia de La Terra dei figli di Claudio Cupellini, dal toccante intimismo di Atlas di Niccolò Castelli, all’innovativo horror A Classic Horror Story di Roberto De Feo e Paolo Strippoli, con cui Netflix debutta al Taormina Film Fest. E ancora lo sguardo sulla cinematografia europea con il tedesco Next Door, opera prima dell’attore Daniel Brühl, e il francese La signora delle rose (La fine fleur) di Pierre Pinot, sul cinema extra-europeo con il cinese Long Day di Yumo Luo, oltre ai citati titoli iraniano e israeliano.
Non manca il family con Peter Rabbit 2 – Un birbante in fuga, diretto da Will Gluck, che verrà presentato il 30 giugno in contemporanea al Teatro Antico e a Roma nell’ambito del TimVision Floating Theatre Summer Fest organizzato da Alice nella Città. E poi la black Woodstock di Summer of Soul, ovvero l’iconico concerto all’Harlem Cultural Festival del 1969 con B.B. King, Nina Simone, Stevie Wonder recuperato ed esaltato dal regista Ahmir “Questlove” Thompson con un inedito accesso al materiale d’archivio, che invita a una riflessione sulla questione razziale negli Stati Uniti.