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Migranti, imbarcate le salme del naufragio, le testimonianze

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Migranti, imbarcate le salme del naufragio, le testimonianze

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giovedì 01 Luglio 2021

Emergono ulteriori dettagli in merito al naufragio di ieri all'alba di un barcone con 63 migranti, nel tratto di mare fra Lampedusa e l'isolotto di Lampione.

Sono state imbarcate sul traghetto Sansovino, che giungerà in serata a Porto Empedocle, le salme delle sette donne che hanno perso la vita nel naufragio di ieri fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione.

A coordinare il trasferimento è stata la Prefettura di Agrigento. Sullo stesso traghetto sono stati imbarcati 100 migranti ospiti dell’hotspot. All’arrivo a Porto Empedocle con una cerimonia le bare saranno benedette dal sacerdote.

Nel mentre, emergono ulteriori dettagli in merito al naufragio di ieri all’alba di un barcone con 63 migranti, nel tratto di mare fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione: “Ho visto le mie due sorelle scomparire in mare…” ha raccontato, a un’operatore di Medici senza frontiere, una donna dalla Costa d’Avorio di circa 40 anni subito dopo il naufragio.

Finora sette le vittime accertate, tutte donne, prosegue la ricerca dei 10 dispersi. “Volevo solo essere me stesso, per quello sono partito, ma per noi non c’è un’alternativa al mare, anche se sai che rischi di non farcela”, ha aggiunto un uomo di 26 anni del Camerun.

“C’era una ragazza sopravvissuta al naufragio che non parlava e teneva gli occhi chiusi, quasi volesse rifiutare il mondo attorno a sé. Solo quando le ho detto che eravamo lì per lei, che non era sola e che era in Italia, ha aperto gli occhi, si è illuminata per un momento ed è scoppiata a piangere. Forse aveva capito di essere finalmente arrivata in un luogo sicuro”, racconta un operatore di Msf presente allo sbarco.

Le salme delle sette donne verranno tumulate a Palma di Montechiaro (Agrigento). I posti al cimitero sono stati trovati dalla Prefettura di Agrigento. Questa sera, ad accogliere i feretri ci saranno anche i sindaci di Porto Empedocle e Palma di Montechiaro, oltre al prefetto Maria Rita Cocciufa e i rappresentanti delle forze dell’ordine.

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