Siciliani ed energia, un rapporto ancora poco ecosostenibile - QdS

Siciliani ed energia, un rapporto ancora poco ecosostenibile

Rosario Battiato

Siciliani ed energia, un rapporto ancora poco ecosostenibile

sabato 27 Novembre 2010

Dal report di Edison emerge un’italia ancora troppo “sprecona”: brava a parole, non nei fatti. Apprezziamo di più il metano (28%) e il carbone (11%), ma non l’eolico

PALERMO – Un Paese bravo a parole, meno nei fatti. Questo il quadro complessivo che emerge dal rapporto “Osservatorio Edison: Gli Italiani e l’Energia”. Da una parte c’è l’Italia “attenta e consapevole ai temi energetici”, ma nel concreto ci sono ancora comportamenti “energeticamente” incauti soprattutto fra i giovani.
“Un italiano su due – si legge nel documento – spreca energia in casa e nonostante la conoscenza dichiarata sulle varie forme di energia sia elevata, gli italiani sono ancora molto confusi e le informazioni sulle caratteristiche delle diversi fonti e sul loro potenziale risultano ancora largamente inadeguate”. I risultati dell’indagine testimoniano però anche una parziale sensibilizzazione, che, forte anche delle necessità dettate dalla crisi, sta muovendo verso un utilizzo più consapevole delle risorse energetica.
Non stupiscono in tal senso le discrete performance delle regioni meridionali che in diversi settori di analisi si piazzano al pari delle più titolate realtà settentrionali dove già da tempo si sperimentano risultati ben più evidenti su questi temi. E anche la Sicilia fa la sua parte. Se per la differenziata la cronaca è molto più evidente, in questo caso, di qualsiasi statistica in altri settori l’Isola si difende assai bene.
“Dal punto di vista dei comportamenti ecosostenibili – si legge nel dossier – l’uso di lampadine fluorescenti a basso consumo è il comportamento ecologico più accreditato e si è affermato con percentuali maggiori (79%) nel Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna così come nelle regioni del Sud (Sicilia, Campania, Puglia e Calabria)”. Qualche preoccupazione continuano a destare le sensibilità degli isolani in merito a temi attualissimi come la produzione di energia, visto che l’11% continua a trovare apprezzamento per il carbone, mentre in Trentino e Veneto si arriva al 3%. I siciliani mettono in cima alle loro preferenze il metano (29%), ma non l’eolico che con il 67% trova l’area dei suoi sostenitori piazzata tra il Trentino, il Veneto e il Friuli.
A margine una piccola curiosità sul senso che gli abitanti d’Italia associano al tema dell’energia, che pur restando un fattore di mero costume serve comunque ad identificare una determinata percezione ed uno specifico rapporto con l’oggetto in questione.
“Per quanto riguarda invece i significati spontanei associati al termine energia: in Piemonte e Lombardia l’energia è associata nel 39% dei casi con il concetto di determinazione e tenacia, mentre la Campania, la Puglia, la Sicilia e la Calabria evidenziano il più alto dato – il 28% sopra la media nazionale – di associazione del concetto di energia alla passione e alla sessualità”.
E proprio la Sicilia, l’ex granaio dell’Impero, di fatto rappresenta il cuore pulsante d’energia per l’Italia intera: l’Isola realizza l’1,6% di surplus energetico, ed è punto di passaggio dei due principali ingressi nazionali di gas tramite Mazara del Vallo e da Gela da cui provengono il 35,6% e il 9% del gas nazionale rispettivamente dall’Algeria e dalla Libia.

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